San Nicola, lo stadio abbandonato
In linea con l'ingresso 17 (tribuna est) del nostro bellissimo stadio, fortunatamente, dopo ventitré anni, sono ancora vivi diversi alberi di pino. Ma se qualcuno ricorda quanti ne erano stati messi a dimora in quel lontano 1990, questi alberi rimasti sono stati veramente fortunati a superare le intemperie del degrado. I primi a morire, dopo nemmeno sei mesi dal loro impianto, furono tutti quelli piantati proprio alla base dello stadio. Perché morirono? Perché a Bari quando piantano gli alberi credono che queste creature vivano d'aria. Certo d'aria ne hanno anche bisogno, ma soprattutto ciò che conta per la loro crescita è l'acqua. E l'acqua dimenticarono di dargliela quelli che all'epoca avevano fatto "i soldi" piantandoli e poi disinteressandosene completamente dal giorno dopo. Magari avrebbero dovuto far presente il problema, i politici dell'epoca; ma ben sappiamo tutti, come vanno le cose della politica, sempre. Ebbene i pini morirono. Oltre il 90 per cento di quelli piantati. E ovviamente oggi pochi ricordano che impatto visivo aveva il nostro stadio in tutto quel verde. L'albero nella foto è cresciuto, come tutti d'altronde, senza essere curato negli anni, senza che alcuno se ne prendesse cura, se non la natura. I suoi lunghissimi rami però entrano per almeno 10 metri nella sede stradale e ormai toccano quasi il suolo. Ovviamente gli automobilisti che passano sono costretti ad evitarli e data la mole di essi, prima o poi qualcuno potrebbe cadere addosso ad eventuali passanti o auto. Altri rami sono caduti ma nella sede erbosa, fortunatamente, e lì stanno. Per il resto, lo stadio, nei giorni in cui non c'è sport, sia chiaro che è solo spaccio e prostituzione di tutti i generi. Peccato, perché lo stadio era stato costruito per fare bella la città. Ora, lo stadio abbandonato, fa bello solo il degrado. Ma al degrado ci si abitua.