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Sabato, 27 Aprile 2024
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La basilica rupestre di Santa Candida, tesoro dimenticato: "Un patrimonio unico che va salvaguardato"

Il "grido d'aiuto" lanciato dall'ArcheoClub 'Italo Rizzi' di Bari: l'associazione si è fatta promotrice di un progetto che mira a sollecitare la tutela e la valorizzazione del sito e degli altri ipogei presenti sul territorio

Un progetto per 'salvare' e valorizzare la basilica rupestre di Santa Candida, strappando all'incuria e al degrado "una delle testimonianze più significative della Puglia ipogeica". Datata al X-XI secolo, l'antica chiesa sorge sulla sponda destra della lama Picone, in un'area a ridosso di via Mitolo. Uno scrigno che custodisce tracce importanti della storia città di Bari, come spiega Antonino Greco, presidente dell'ArcheoClub 'Italo Rizzi' di Bari, associazione che da anni si batte per la tutela del sito. "La prima notizia che abbiamo di Santa Candida - racconta - è del 1029. Il sito non è isolato, ma fa parte di un complesso di sistemi ipogeici presenti tutto intorno alla lama, dove si estendevano queste particolari costruzioni, quasi sempre adibite a luoghi di preghiera ma anche a luoghi di lavoro. In questa zona è accertata l'esistenza di due villaggi di epoca bizantina, ma è probabile che ci fossero presenze anteriori. Sopra la basilica di Santa Candida c'è un'area sottoposta a vincolo perché sono stati fatti dei rinvenimenti di epoca preistorica, risalenti a circa seimila anni fa. Un elemento che testimonia una persistenza dell'attività umana in questa zona".

Nonostante il suo rilevante valore storico-archeologico, il sito che ingloba anche Santa Candida - diventato negli anni, grazie all'impegno di tante associazioni del territorio, meta di visite guidate e di iniziative volte a promuoverne la conoscenza - è rimasto esposto all'azione del tempo e al degrado. L'area circostante è caratterizzata dalla presenza di rifiuti abbandonati, parte del complesso è andata ormai persa, e alcune delle grotte sono state ormai compromesse anche dalla mano dell'uomo. "Santa Candida - racconta ancora Greco - si è salvata perché protetta a suo tempo da una cancellata, ma sarebbe necessaria un'azione di recupero totale da parte della proprietà, ovvero del Comune, insieme alla Sovrintendenza". 

Di qui l'idea di avviare un progetto, articolato in più fasi, per "lanciare un grido d'aiuto" e riaccendere i riflettori su Santa Candida. Il primo step di questo percorso, pensato per sollecitare la valorizzazione del sito, sarà una mostra, che sarà ospitata proprio nella basilica rupestre il prossimo 28 ottobre. "Saranno esposte le opere di nove artisti - spiega Greco - ai quali abbiamo chiesto di immaginare una rappresentazione agiografica dei santi bizantini in chiave moderna, ciascuno secondo il proprio stile. Collocheremo le opere nelle nicchie della chiesa, ci sarà un catalogo a cura di Anna D'Elia, curatrice della mostra, e durante la giornata faremo anche visite guidate". Ma altre iniziative seguiranno nei prossimi mesi. L'obiettivo è anche quello di coinvolgere il più possibile altre associazioni e realtà del territorio che nel tempo si sono mostrate sensibili al tema della salvaguardia di questi siti, in modo da unire le forze. Tra le idee, c'è in cantiere quella di un convegno sul rupestre a Bari, sulla presenza di questi ipogei sul territorio, nell'ambito del quale chiamare a raccolta studiosi, appassionati e ricercatori "che possano parlare di questo patrimonio diffuso che anche gli estensori del Pug - sottolinea Greco - hanno considerato meritevole di salvaguardia, tanto da proporre il 'parco degli ipogei', cioè un'operazione che dovrebbe portare al recupero di queste presenze diffuse in quest'area ben definita del territorio". Infine, nei piani dell'ArcheoClub c'è l'intenzione di elaborare "un progetto di massima sul recupero di Santa Candida", da consegnare poi all'amministrazione comunale: un modo per lanciare "un segnale", indicare una traccia per la tutela e per la valorizzazione del sito. "Parliamo di beni collocati in territori che si trovano a essere investiti dall'urbanizzazione. L'aspetto della loro protezione non è secondario: se non si varano delle operazioni di salvaguardia reale, spariranno", conclude Greco.

(Foto articolo © Lello Martorelli) 

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