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Martedì, 30 Aprile 2024
Attualità San Girolamo - Fesca

Addio a Henry, il cane di quartiere più amato di Bari: era un simbolo di Fesca e San Girolamo

Lo splendido esemplare meticcio di pastore maremmano era amato in tutta la città e in particolare nei due quartieri a Nord assieme al Villaggio Trieste e la spiaggia di San Francesco. Aveva meno di 11 anni, amava i bambini e la libertà: gli era stato appena dedicato un grande murale

Henry non lo si vedrà più passeggiare tra le strade di San Girolamo e Fesca, godersi il fresco della pineta San Francesco e il calore della sabbia dell’omonima spiaggia. Il suo pelo folto e bianco non attirerà più le carezze dei piccoli e le spazzolate delle persone della zona che lo hanno adottato in questi anni assieme al suo consuetudinario peregrinare. Henry, lo splendido e docile esemplare meticcio di pastore maremmano, il cane di quartiere più conosciuto d’Italia, è morto dopo un malore improvviso ieri sera sabato 9 luglio. Aveva quasi 11 anni, li avrebbe compiuti a dicembre, con l'istinto innato di libertà. A raccontare della sua scomparsa è stata Katya Colagiacomo, la sua responsabile, la donna che più di ogni altra persona si era spesa per fargli riconoscere lo status di cane di quartiere, accudirlo, curarlo, accoglierlo in casa e sbrigare tutte le pratiche veterinarie e burocratiche perché potesse essere vaccinato e registrato dall’Asl di Bari.

“Sono distrutta – ha raccontato nella pagina social che unisce tutte le persone impegnate ad accudirlo assieme a centinaia di simpatizzanti che da tutta Italia si sono affezionati alla sua storia - ho il cuore colmo di dolore. Vi prego di rispettare il mio grande dolore e il mio silenzio. Stasera Henry mentre tornava a casa ha avuto un malore e ha deciso di addormentarsi per sempre, mi ha lasciata con un vuoto grande ed il cuore in mille pezzi. Ora è in clinica ma tornerà a casa perché questa è sempre stata la sua casa, dammi la forza bambino mio a superare questo grande dolore”.

Un messaggio triste, letto, condiviso e commentato da centinaia di persone. Il nome Henry glielo avevano dato proprio gli oltre 700 membri, all’epoca, del gruppo Facebook a lui dedicato, nel quale erano condivise notizie su di lui, fotografie, aneddoti, racconti e avvistamenti di giornata.  Gli ultimi erano stati proprio la mattina di sabato, documentati con le solite foto di lui accucciato su un marciapiede di San Girolamo o pronto a cogliere carezze di persone del quartiere. Grazie al gruppo social ognuno era pronto a dare il suo contributo per le spese da affrontare in caso di vaccinazioni o altre esigenze. C’è chi poi lo coccolava, chi gli dava da mangiare o bere, chi lo spazzolava. Lui adorava i bambini e aveva le sue tappe a orari fissi, fermate del bus comprese, da Fesca a San Francesco passando dal Villaggio Trieste, anche se negli ultimi tempi per problemi di salute aveva ridotto gli spostamenti. C’erano i passaggi nei quali riceveva carezze, altri cibo, altri ancora momenti di gioco. Proprio in questi giorni si sta completando il grande murale per la legalità e contro la mafia realizzato grazie al lavoro dei ragazzi del Centro servizi per le famiglie di San Girolamo -San Cataldo, dedicato al procuratore Paolo Borsellino e a lui, Henry è raffigurato in grande su una delle facciate delle case popolari mentre è su una barca, in mare, assieme a un pescatore.

Raffaele Diomede, operatore del Centro, aveva i giorni scorsi condiviso sui social l’inizio dei lavori progetto del murale, ieri ha dovuto invece condividere la notizia triste della morte del cane più amato di Bari.  “Col cuore gonfio di lacrime – ha scritto - questa sera ci ha lasciato per sempre Henry. Sembra assurdo che stesse aspettando la sua immortalità sul murale che abbiamo deciso di regalare al nostro quartiere San Girolamo, tra quelle palazzine dove spesso si fermava per ricevere la nostra carezza, il nostro abbraccio, il nostro sorriso Ad Henry e a tutte le persone che si sono presi cura di lui in questi anni il mio grazie dal profondo del mio distrutto cuore”.

Tra le centinaia di messaggi arrivati subito dopo la notizia della sua scomparsa, si leggono dediche, pensieri, esperienze legate agli incontri e al rapporto col cagnone mansueto. E ancora solidarietà nei confronti di chi più di tutti l’ha curato o il racconto di chi “grazie” a Henry potuto superare ostacoli e momenti molto difficili della propria vita. Lui assieme alla libertà di scorrazzare sereno e calmo tra le strade del suo quartiere, dalle quali mancherà come un elemento del paesaggio, tra i più caratteristici e belli in assoluto.

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