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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Pesche, susine e angurie ancora sui banchi di vendita a ottobre: "Il caldo anomalo sconvolge abitudini alimentari"

A rilevarlo è un'analisi della Coldiretti Puglia: anziché propendere verso i prodotti autunnali, i consumatori sono ancora orientati verso la frutta estiva

La frutta di stagione? Sui banconi di supermercati e negozi a dominare non sono ancora i prodotti tipicamente autunnali, come mele, pere, castagne, kaki, uva, fichi d’India. Sulle tavole dei pugliesi, infatti, a prevalere sono ancora "angurie, pesche e susine", "con il caldo anomalo che manda la natura in tilt e sconvolge le abitudini alimentari con frutta tipicamente estiva", "con il sole di autunno che ha alzato il grado zuccherino dando ai raccolti un ancora più dolce e piacevole". 

E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia, anche nei mercati di Campagna Amica sugli effetti delle temperature “bollenti” nel mese di ottobre dopo un settembre che si posiziona già come il secondo più caldo mai osservato, con una temperatura media superiore di 3,1 gradi la media climatica del periodo 1991-2020 secondo gli esperti dell’Osservatorio geofisico modenese Unimore.

Sulle tavole dei consumatori - rileva ancora l'associazione - arrivano le susine tardive, le Angelerie, nonostante in questo periodo tradizionalmente i consumi propendono verso prodotti tipicamente autunnali, "perché sono ancora ampiamente presenti sul mercato prodotti tipicamente estivi come le albicocche, le pesche e le nettarine, le susine, i meloni (non solo quelli invernali, ma anche quelli lisci e retati), fino alle angurie". "Prodotti che, con il clima anomalo, sono molto ricercati dai consumatori proprio per spegnere la sete che “l’ottobrata” anomala continua ad alimentare". 

Per garantirsi prodotti freschi e di qualità il consiglio della Coldiretti è fare acquisti ripetuti in base alle esigenze giornaliere della famiglia in modo da tagliare gli sprechi senza accumulare prodotto che poi non si consuma, di verificare la provenienza italiana che deve essere riportata obbligatoriamente su etichette e cartellini, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori o nei mercati contadini e non cercare per forza il frutto perfetto perché piccoli problemi estetici non alterano le qualità organolettiche e nutrizionali.

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