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I ragazzi di Fridays For Future tornano in piazza per il clima: manifestazione il 6 ottobre anche a Bari

Gli attivisti lanciano oggi, 15 settembre, una 'giornata di azione globale per il clima' annunciando l'avvio di un percorso di 'resistenza climatica' che vedrà i giovani scendere in strada il mese prossimo: "Resistenza collettiva risposta al negazionismo del governo"

"Il 6 Ottobre 2023 Fridays for future Italia protesta nelle piazze di tutto il Paese: la risposta spontanea al negazionismo del governo è la resistenza collettiva. Ma la resistenza comincia dal 15 Settembre, data globale per il clima. L'italia è a un nuovo capitolo della storia climatica: ondate di calore, alberi sradicati dal vento, chicchi di grandine come palle da tennis e alluvioni. È il capitolo della devastazione, che rende l'azione collettiva indispensabile". Così, i giovani attivisti di Fridays For Future, il movimento globale per l'ambiente e la giustizia climatica, annunciano il ritorno in piazza: una manifestazione si terrà anche a Bari-

"Un governo che, all'indomani della catastrofe, nega ogni correlazione tra fenomeni estremi e crisi climatica, è un governo negazionista, e per questo inadeguato a indicare risposte per prevenire i peggiori scenari prospettati dalla scienza climatica", dice Marco Modugno, portavoce di Fridays For Future Italia.

"La prima causa dell'aumento delle temperature, e di conseguenza dei fenomeni climatici estremi - rilevano ancora gli attivisti - sono i combustibili fossili, su cui l'Italia continua ad investire ampiamente. Il nostro Paese ha una responsabilità importante nelle politiche di mitigazione mondiali, date le sue emissioni storiche. L'Italia dovrà superare gli obiettivi di decarbonizzazione dell'Unione Europea, riducendo le sue emissioni di gas climalteranti dell'80% entro il 2030 e andando verso la decarbonizzazione del settore elettrico entro il 2035. Secondo l'Agenzia Internazionale per l'Energia, significa abbandonare immediatamente ogni nuovo investimento in carbone, petrolio e gas. Una linea in controtendenza rispetto al piano Mattei, con il quale il governo vincola il paese al fossile e a eventi estremi sempre più frequenti e intensi".

"La protesta contro gli investimenti fossili è un atto di resistenza. Non resteremo a guardare mentre il mondo viene condannato a morire. Possiamo vivere senza combustibili fossili, ma non sopravviveremmo un giorno senza le risorse del pianeta. Non possiamo bere il petrolio",  sottolinea Adriana Angarano, attivista di Bari e referente locale di Fridays For Future Italia.

Accanto alle politiche di mitigazione, il movimento di Fridays For Future chiede di affiancare "politiche di adattamento che preservino gli equilibri e le risorse del pianeta, prima fra tutte l'acqua". Tra le proposte degli attivisti, anche alcune soluzioni per tutelare l'acqua e garantire maggiori difese naturali ai fenomeni estremi, come "ridurre i consumi, ripristinare gli alvei originari dei fiumi, tutelare e promuovere la salute del suolo, favorire l'assorbimento dell'acqua nel suolo, spingere la forestazione, ripristinare i fondi del PNRR per il dissesto idrogeologico".

"È specularmente emblematico -sottolineano gli attivisti - che, con l'attuale governo, si siano inasprite le misure repressive nei confronti di chi oggi manifesta pacificamente e resiste praticando la disobbedienza civile".

"Continuiamo a resistere, non lasciamoci immobilizzare dall'eco-ansia ma combattiamola definitivamente attraverso l'attivismo! Lottiamo insieme e costruiamo comunità resilienti e sostenibili. È il momento di esserci fisicamente, perché la resistenza è un atto fisico, che non si fa stando in casa, ma manifestando insieme nelle piazze e proponendo alternative concrete per tutti e tutte", conclude Emiliano Ragno, attivista di Fridays For Future Bari.

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