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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Inflazione e speculazione sui prezzi, in Puglia più di 900mila poveri: "Per mangiare ricorrono a mense e pacchi alimentari"

Secondo i dati Istat, analizzati da Coldiretti Puglia, il 23,6% dei residenti nella regione è in condizioni di povertà relativa. In occasione della Fiera del Crocifisso, a Modugno, è stata attivata l'iniziativa benefica 'spesa sospesa' nel Mercato di Campagna Amica

In Puglia sono quasi 921mila le persone in condizione di povertà relativa, con l’inflazione che ha reso ancora più critica la situazione, costringendo a chiedere aiuto per mangiare alle mense per i poveri o con i pacchi alimentari. È quanto stima la Coldiretti Puglia, in occasione della Giornata Mondiale dei poveri promossa dal Papa, sulla base dei dati Istat secondo cui il 23,6% dei residenti in Puglia è in condizioni di povertà relativa, con il 21% delle famiglie che hanno bisogno di gesti di solidarietà, come la 'spesa sospesa' attivata al mercato di Campagna Amica in occasione della Fiera del Crocifisso a Modugno.

"Le famiglie in povertà relativa in Puglia sono raddoppiate in un anno dal 18,1% al 27,5% - si legge in una nota dell'associazione di categoria - anche a causa dei fenomeni inflazionistici e speculativi. In tutti i mercati contadini è attiva la ‘spesa sospesa’, dove i consumatori hanno la possibilità di fare una donazione libera grazie alla quale acquistare prodotti a favore dei più bisognosi, sul modello dell’usanza campana del 'caffè sospeso', quando al bar si lascia pagato un caffè per il cliente che verrà dopo. In questo caso si tratta di frutta, verdura, formaggi, salumi e ogni tipo di genere alimentare Made in Italy, di qualità e a km zero tra quelli proposti dagli agricoltori di Campagna Amica, con la spesa raccolta che viene poi consegnata agli enti caritativi e ai servizi sociali dei Comuni".

"La povertà alimentare tra i minori - sottolinea la Coldiretti regionale - è cresciuta prima per effetto della pandemia e poi della guerra con l’aumento dell’inflazione che ha colpito duramente la spesa e messo in difficoltà un numero crescente di famiglie con un balzo del 12% degli under 15 anni costretti a ricorrere agli aiuti per mangiare, ma a rischio alimentare ci sono anche gli anziani e i migranti stranieri. Fra i nuovi poveri ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie, persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche".

"La stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari - insiste Coldiretti - che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che, per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli. In questo caso i cittadini che acquistano nei mercati e nelle fattorie di Campagna Amica possono decidere di donare prodotti alimentari alle famiglie più bisognose che potranno portare in tavola generi alimentare Made in Italy, di qualità e a km zero che verranno consegnate ai bisognosi in accordo con i Comuni. Ma in molti mercati contadini si lasciano anche i prodotti freschi invenduti a organizzazioni caritatevoli che passano a prenderli per utilizzarli nelle mense".

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