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Sabato, 27 Aprile 2024
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Nuove regole per il cambio aula nel liceo Salvemini, la preside Gesmundo: "Nessun clima militaresco, scelta condivisa e innovativa"

La dirigente scolastica della scuola barese risponde alle critiche in merito alle prescrizioni che definiscono tempi e modalità di trasferimento degli alunni durante gli spostamenti fra le classi: "È una modalità applicata in tante scuole italiane"

Si dice "amareggiata" per la polemica scoppiata circa i nuovi regolamenti disposti per i cambio aula degli studenti. La preside del liceo scientifico Salvemini di Bari, Tina Gesmundo, spiega nel dettaglio le nuove impostazioni definite per il trasferimento degli alunni durante le lezioni e chiarisce che le procedure sono ben distanti dallo stile militaresco. Al termine dell'ora di lezione, gli studenti dovranno uscire dalla classe e recarsi in un'altra, dove li attenderà un altro professore ed un'altra lezione. Lo spostamento, secondo il regolamento scolastico al centro delle presunte polemiche, dovrà essere effettuato in 4 minuti. Gli alunni dovranno spostarsi in fila ordinata, mantenendo un senso di marcia alternato a seconda della classe e della direzione dell'aula in cui si recano.

"Con un processo che è durato un anno e mezzo legato anche all'investimento dei fondi Pnrr che ci offrono la possibilità di allestire delle aule laboratorio più efficienti  e più curate - spiega la preside - la scuola ha deciso di intraprendere una modalità denominata 'didattica per aule disciplinari' (in altre scuole si chiama 'Dada'). La procedura prevede che i professori abbiano delle loro aule disciplinari e le predispongano con gli strumenti adeguati (libri, materiale digitale, esperimenti di fisica e chimica)". 

"Diventeranno così aule di uno o due docenti, e saranno i ragazzi delle classi a spostarsi - sottolinea Tina Gesmundo - Non parliamo di metodo americano perché sviliremmo il contenuto innovativo della didattica, parliamo semplicemente di un protagonismo dei ragazzi, che muovendosi assumono maggiore responsabilità anche nell'ambito della scuola e trovano delle aule allestite in cui i professori hanno già preparato il setting d'aula. È una modalità adottata in tante scuole in Italia, già dal 2014 nel Lazio, a cui noi stiamo arrivando con 20 anni di ritardo in Puglia". 

"Nel Salvemini il progetto è passato attraverso una sperimentazione condivisa con gli studenti, attraverso un consiglio d'istituto, attraverso un collegio dei docenti, secondo delle metodologie trasparenti - ribadisce la dirigente scolastica - Abbiamo dovuto, sia nella fase di sperimentazione che adesso, creare un regolamento che, come tutti i regolamenti, hanno la caratteristica di essere prescrittivi, non militareschi. Per cui, dovendo muovere 1070 persone, noi dobbiamo anche creare dei 'sensi di marcia', non possiamo consentire che due classi occupino il corridoio senza organizzazione, altrimenti si genererebbe confusione. Quindi per questo motivo è risultato necessario definire delle regole".

Durante l'intervista alla preside Gesmundo, assistiamo ad uno spostamento di aula effettuato da due classi: nel corridoio tutto scorre alla perfezione, gli studenti sembrano gradire la novità e gli insegnanti accolgono i ragazzi e le ragazze all'ingresso delle stanze. Il clima è sereno e gioviale, non ricorda caserme o regimi coatti. "Cosa c'è di militare in tutto questo? - ribadisce la preside - Nulla! La scuola ha subito un attacco pretestuoso perché chi innova dà fastidio". 

La preside è disponibile al confronto con gli oppositori, spiegando le proprie ragioni "Qui a scuola può venire chiunque, io sono serena. A scuola è presente anche un'insegnante rappresentante rsu Cgil che ha aderito al progetto. Non capisco perché la Cgil abbia sollevato critiche, non abbiamo toccato nessun aspetto sindacale con il regolamento".

"Noi abbiamo votato in collegio dei docenti - dichiara la professoressa d'Italiano e Latino, nonché rsu Cgil, Micaela Ricci - è una scelta collegiale della scuola, non è stata imposta. Inoltre abbiamo fatto una sperimentazione e abbiamo chiesto il gradimento agli alunni, ai genitori ed ai docenti. Questa è una sperimentazione in cui la scuola crede. Abbiamo fatto una settimana di prova l'anno scorso e abbiamo poi valutato il gradimento di studenti, genitori e docenti: il feedback è stato positivo e per questo abbiamo proseguito su questa strada. Abbiamo valutato la fattibilità del progetto e anche quanto fosse apprezzato. Ci è sembrato che funzionasse e siamo convinti che possa funzionare. A noi docenti non è stato imposto nulla, abbiamo scelto questa modalità. I ragazzi sono contenti, qualche alunno mi ha confidato che questa nuova modalità didattica permette di sciogliere la tensione delle ore in cui si assiste alle lezioni da seduti. Il passaggio da una classe all'altra, secondo alcuni alunni, permette di rilassarsi. Non capiamo come si sia generato questo 'polverone' circa l'applicazione di questa nuova modalità didattica nel nostro liceo".

"Li guardi - conclude la professoressa mentre i componenti di una classe entrano nella sua aula dopo aver percorso il corridoio - le sembrano stressati nel passaggio? Guardi come sono gioviali e tranquilli. La divisione dei due sensi di marcia in corridoio serve solo per permettere il passaggio a tutti, non c'è nulla di cameratesco".

I ragazzi e le ragazze percorrono il breve passaggio in corridoio parlando fra loro, molti sorridono e scherzano. Salutano la professoressa e si accomodano in classe. Inizia una nuova ora di lezione nel liceo Salvemini di Bari.

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