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Lunedì, 29 Aprile 2024
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La Banca del Latte del Di Venere, punto di riferimento per neonati: "Cinquecento mamme donatrici"

"Un traguardo importante – commenta il direttore generale Asl Bari Antonio Sanguedolce – perché è la testimonianza di un’esperienza di successo costruita negli anni, pezzo dopo pezzo"

La Banca del Latte della Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Di Venere di Bari Carbonara si conferma punto di riferimento per aiutare i piccoli nati nei loro primi giorni di vita. Una struttura dai numeri importanti, forniti dall'Asl Bari: oltre 4mila litri di latte raccolti, 40mila biberon per centinaia di neonati prematuri nutriti, più di 500 mamme donatrici e 30 nuove donne reclutate ogni mese. Quella della Blud, Banca del Latte Umano Donato, è una storia di sensibilità umana e di qualità assistenziale che da 20 anni è in grado di far arrivare ai piccoli nati pretermine la miglior terapia specifica possibile: il latte materno.

"Un traguardo importante – commenta il direttore generale Asl Bari Antonio Sanguedolce – perché è la testimonianza di un’esperienza di successo costruita negli anni, pezzo dopo pezzo, grazie alla collaborazione dei medici e infermieri che vi hanno lavorato e vi lavorano e, soprattutto, alla sensibilità della rete di mamme donatrici che rendono così speciale questo servizio di “mutuo soccorso” capace di garantire a tanti piccoli neonati un alimento prezioso qual è il latte umano, anche quando per tante ragioni viene a mancare".

Un grande progetto fortemente voluto dal primo direttore della Unità di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale Di Venere, il dottor Savino Mastropasqua, che con la sua lungimiranza e determinazione è stato un pioniere del miglioramento delle cure e dell'innovazione tecnologica in Neonatologia nel panorama regionale e nazionale. La creazione di una Blud per garantire ai neonati prematuri un nutrimento fondamentale per la loro crescita e sviluppo, si concretizzò nell'aprile del 2003 con l'affidamento della sua gestione alla compianta infermiera Ottavia Binetti, alla quale la struttura è oggi intitolata, e alla dott.ssa Marzia Tarantino.

Attualmente la Blud riceve il latte raccolto da mamme altamente sensibilizzate e selezionate tramite un primo screening fatto di colloqui ed esami specifici (esami del sangue ed esame colturale su un campione di latte), grazie ad una costante campagna di informazione e al lavoro costante svolto dalla referente infermiera Paola Albanese, e con tutto il supporto del personale medico ed infermieristico dell'Uton diretta dal dottor Gabriele D'Amato.

"La sensibilità nel donare – spiega l’infermiera Albanese – nasce proprio all’interno dell’Utin, dove si tocca con mano la necessità di avere a disposizione latte materno. Le prime donatrici sono le stesse mamme che hanno neonati ricoverati in terapia intensiva, le quali ci chiedono di donare il latte eccedente rispetto al fabbisogno del proprio neonato. Poi vengono arruolate mamme sul territorio, attraverso i contatti telefonici o via mail, oppure quelle del Nido dell’Ostetricia con bambini nati a termine e latte in eccesso: tutte insieme costituiscono il nostro “piccolo esercito” di mamme donatrici, che vogliamo ringraziare una ad una".

E’ in via di definizione, inoltre, un importante progetto che ha come obiettivo la creazione di una Rete Regionale di Banca del Latte, a disposizione di tutte le unità operative di Terapia Intensiva Neonatale pugliesi. Seguendo le linee guida della Aiblud (Associazione italiana delle banche del latte umano donato) e alcuni modelli già adottati in altre regioni italiane come la Toscana, la Banca del Latte del “Di Venere” potrà offrire il latte raccolto a tutti i centri che vorranno utilizzare questo prezioso ed unico nutrimento per i loro prematuri o per i neonati con particolari bisogni assistenziali.

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