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Sabato, 27 Aprile 2024
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Una mostra sensoriale per scoprire l'arte 'oltre il visibile': così le opere diventano creazioni in 3d da toccare

Nella Pinacoteca metropolitana di Bari, fino al 26 novembre, la mostra 'Traduzione. L’arte oltre il visibile', a cura dell'associazione Tiche. L'idea di quattro giovani architetti per rendere l'arte fruibile e accessibile attraverso il tatto

Rendere 'visibile' l'arte attraverso il tatto, offrendo al visitatore un percorso di scoperta nuovo e immersivo. Così, dopo un attento lavoro di studio, scansione, modellazione e stampa 3D, le opere diventano creazioni tridimensionali da toccare, in un viaggio sensoriale aperto, allo stesso modo, a fruitori con disabilità visiva, ma anche a coloro che, abituati ad approcciarsi all'arte attraverso la vista, possono sperimentare un'esperienza differente. Nasce con questo intento la mostra 'Traduzione. L’arte oltre il visibile', in corso fino al prossimo 26 novembre nella Pinacoteca metropolitana 'Corrado Giaquinto' di Bari. Promossa dalla Città metropolitana, l'esposizione è curata dall'associazione di promozione sociale Tiche, con il patrocinio del Centro Educativo Riabilitativo per Videolesi 'Gino Messeni Localzo' e l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti.

"La nostra idea - spiega a BariToday Luciana Montrone, architetto, socio fondatore di Tiche e curatrice della mostra con il collega Onofrio Romagno, presidente della stessa associazione - è nata da una telefonata tra quattro architetti, durante il lockdown. In un periodo in cui non ci si poteva toccare, incontrare, abbiamo pensato di creare qualcosa che riguardasse proprio il tatto". La proposta dell'associazione Tiche (di cui fanno parte anche gli architetti Francesco Capobianco e Francesco Errede) è poi risultata vincitrice del bando regionale Pin nel 2021. Così hanno preso vita le prime 'traduzioni' (esposte nel Museo civico di Rutigliano nell'ambito del progetto 'Sensazione'), per arrivare alla mostra attualmente ospitata dalla Pinacoteca Giaquinto.

Dieci le opere d'arte in esposizione, scelte tra le più significative di tutti i tempi, da La Danza di Matisse a La grande onda di Kanagawa di Hokusai, dalla Composizione con grande piano rosso, giallo, nero e blu di Mondrian al Palazzo della Cività italiana, all'Urlo di Munch, per citarne alcune, accanto alle traduzioni tattili di tre opere appartenenti alla collezione permanente della Pinacoteca. Si tratta delle sculture Il ritratto di Lilly e Bimbo malato dell'artista barese Gaetano Stella (in genere non esposte e rese fruibili al pubblico proprio per l'occasione), e del dipinto su tavola San Pietro Martire di Giovanni Bellini, tra le opere di punta della collezione della Pinacoteca Giaquinto, la cui traduzione, realizzata da Tiche, resterà nel patrimonio della stessa galleria: "Si tratta della prima opera tattile realizzata per un museo barese", sottolinea con orgoglio Montrone. "Abbiamo scelto opere di diverso tipo, dai dipinti, alle sculture, alle opere architettoniche, e per ciascuna di esse è stato adottato un diverso lavoro di acquisizione e traduzione", spiega ancora l'architetto."Per l'opera di Mondrian, ad esempio, unica colorata, abbiamo lavorato modellando anche i colori, associando a ciascuno di essi una diversa texture tattile. Nell'Onda, abbiamo effettuato una modellazione geometrica che permette di percepire al tatto i diversi dettagli, spessori e volumi. Per il Palazzo della civiltà, opera architettonica, abbiamo realizzato la riproduzione di una pianta tattile e di un prospetto bidimensionale, di un bassorilievo, modellato e poi stampato in materiale plastico". Accanto a ciascuna traduzione tattile, è esposta una riproduzione fotografica dell'opera originale, con un'indicazione in Braille e codici QR che consentono di accedere alle descrizioni. E uno specifico invito a toccare che ribalta il canonico 'Si prega di non toccare' presente nei musei.

Nel percorso della creazione delle riproduzioni, l'associazione Tiche si è avvalsa del supporto del centro 'Gino Messeni Localzo' per testare la fruibilità delle traduzioni e realizzare le descrizioni in Braille. Inoltre, volontari non vedenti e ipovedenti del centro saranno presenti ogni sabato pomeriggio e domenica mattina per guidare i visitatori attraverso il percorso espositivo. Accompagnati da loro, anche i fruitori vedenti, con una mascherina sugli occhi, potranno sperimentare un modo differente di approcciarsi all'arte. "Il nostro obiettivo - spiega Montrone - è proprio questo: da una parte quello dell'inclusione, dell'accessibilità delle opere, dall'altra offrire ai fruitori vedenti la possibilità di immedesimarsi in una nuova realtà, di percepire l'arte in maniera differente".

Fino al 26 novembre, sono inoltre in programma una serie di eventi collaterali. Il 4 e il 18 novembre, nell'ambito delle iniziative curate dalla Pinacoteca, oltre ai percorsi con guide non vedenti, sono previsti dei momenti musicali con gli studenti del Conservatorio di Bari, a cura delle docenti Angela Annese e Orietta Caianello (qui il programma completo delle visite guidate e delle iniziative). Il 25 novembre, invece, a introdurre le opere saranno attori e attrici della compagnia 'I teatranti dello stivale' (che ha anche curato la realizzazione delle audioguide per la mostra), composta da artisti non vedenti, diretti dal regista Vincenzo Di Bari.


 

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