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Domenica, 28 Aprile 2024
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Tagli alle spese farmaceutiche, i medici di famiglia pugliesi contro le Asl: "A rischio la tutela della salute"

Il segretario regionale pugliese della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, Donato Monopoli: "Basta con le continue pressioni sui medici di famiglia per la riduzione delle prescrizioni di farmaci"

"Basta con le continue pressioni sui medici di famiglia per la riduzione delle prescrizioni di farmaci. In questi anni la medicina convenzionata ha ridotto costantemente la spesa farmaceutica e ha già raggiunto gli obiettivi stabiliti a livello nazionale". Sono queste le parole con cui il segretario Fimmg Puglia, Donato Monopoli, denuncia le pressanti raccomandazioni giunte dalle dalle Asl e dai Distretti sulle prescrizioni effettuate ai pazienti.

"L'ulteriore riduzione della spesa farmaceutica imposta dalla Regione ai medici di famiglia rischia di tradursi in un danno alla salute dei cittadini - continua Monopoli - i vincoli di budget non possono andare a scapito della salute dei cittadini. Oltre agli obiettivi economici, bisogna preoccuparsi degli obiettivi di salute".

"Non si comprende perché puntare a comprimere la libertà prescrittiva dei medici, spingendo su farmaci più a basso costo e mettendo costantemente in discussione l'appropriatezza, valutata solo da un punto di vista economico - sottolinea il segretario regionale della Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale - Questo modo di procedere è poco rispettoso nei confronti della professione medica e finisce anche per avere ricadute negative sulla salute dei pazienti".

"L’impressione è che, nella necessità di abbattere la spesa sanitaria per recuperare 47,5milioni di euro entro la fine dell’anno, si indichino i medici di famiglia come responsabili della lievitazione della spesa - conclude Donato Monopoli - Per raggiungere gli obiettivi di budget servirebbero invece misure organizzative. Proprio in ambito farmaceutico, resta ancora da applicare la distribuzione diretta dei farmaci del primo ciclo di terapia attraverso le farmacie ospedaliere al momento delle dimissioni. Un sistema previsto per legge che permetterebbe di risparmiare il 50% dei costi farmaceutici per il primo ciclo di cure, grazie al costo inferiore degli acquisti diretti da parte della Regione. Una misura di questo tipo comporterebbe una netta riduzione della spesa senza mettere sotto pressione i medici né a rischio la salute dei cittadini”.

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