Un metodo rivoluzionario per combattere la sepsi: studio di Policlinico e Uniba presentato negli Stati Uniti
Al progetto di ricerca hanno preso parte medici, ricercatori, biotecnologi, biologi e veterinari coordinati dal professor Loreto Gesualdo, direttore dell'Unità di nefrologia, dialisi e trapianto del Policlinico barese
Un'equipe interdisciplinare di medici e ricercatori del Policlinico e dell'Università di Bari hanno presentato a Philadelphia, negli Stati Uniti, uno studio che potrebbe rivoluzionare la cura della sepsi, infezione generalizzata potenzialmente letale che può interessare uno o più organi.
Al progetto di ricerca hanno preso parte anche biotecnologi, biologi e veterinari coordinati dal professor Loreto Gesualdo, direttore dell'Unità di nefrologia, dialisi e trapianto.
Il lavoro che, vede come primi autori la dottoressa Alessandra Stasi e il dottor Marco Fiorentino, è stato appena pubblicato sulla rivista BMC Medicine, una delle più importanti nel panorama medico internazionale. Gli studi condotti dai medici e ricercatori baresi hanno evidenziato gli effetti benefici dell'utilizzo della CER-001, un mimetico della lipoproteina ad alta densità (HDL), nel trattamento della sepsi, in aggiunta alle cure standard. L'impiego di questa sostanza si è dimostrato efficace nel prevenire il danno d’organo, rappresentando una svolta nel trattamento della sepsi, patologia ad alta mortalità, che continua a presentare significative necessità mediche insoddisfatte. La sepsi rappresenta una delle più gravi emergenze mediche e una delle principali cause di mortalità nel mondo. Solo in Europa, ogni anno si registrano 700.000 casi, di cui almeno 2 su 5 con esito mortale.