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Cronaca

Clan Parisi, un pentito rivela: "Soldi ai rivali per evitare la guerra"

Un collaboratore di giustizia racconta i retroscena di due agguati avvenuti nella primavera del 2011 al quartiere Japigia

Alcuni esponenti del clan Parisi del quartiere Japigia di Bari nella primavera 2011 avrebbero pagato 200 mila euro a presunti affiliati al clan rivale degli Strisciuglio, per evitare una guerra tra gruppi criminali. Lo ha dichiarato il pregiudicato Matteo Tulimiero, collaboratore di giustizia, ritenuto vicino al clan Parisi, sentito come testimone nel processo su tre tentativi di omicidi commessi a Bari nel marzo 2011.

Il primo fatto di sangue risale al 7 marzo 2011, quando fu ferito al termine di una partita di calcetto il 20enne Cristian Lovreglio, nipote del boss Savino Parisi. Il secondo episodio si riferisce al successivo 11 marzo, quando rimasero ferite altre due persone, ritenute vicine anche queste al clan di Japigia, il pregiudicato Silvio Sidella di 44 anni e l'incensurato 22enne Antonio De Fano.

Per questi fatti sono imputati davanti al Tribunale di Bari Giuseppe Milloni, considerato dagli inquirenti un rampollo del clan Strisciuglio, accusato di essere l'esecutore materiale degli agguati, e lo stesso Sidella, accusato di favoreggiamento.

Stando al racconto del pentito, dopo il ferimento di Lovreglio gli investigatori piazzarono microspie in ospedale. Chi lo andò a trovare, racconta Tulimiero, parlò delle due sparatorie facendo il nome di Milloni. Avendone causato l'arresto con le proprie dichiarazioni, alcuni esponenti del clan Parisi tentarono di mettere pace tra i due gruppi criminali pagando alla famiglia di Milloni 200mila euro.

(Ansa)

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