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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Murat / Piazza Umberto I

Piazza Umberto fra degrado e violenza, i negozianti raccontano l'incubo: "Costretti a chiuderci nei locali per paura"

Non è solo la crisi economica a penalizzare le attività imprenditoriali presenti in una delle zone di Bari maggiormente esposte al rischio criminalità. Gli esercenti commerciali hanno raccontato a BariToday il senso di sconforto e di preoccupazione per la loro stessa incolumità

Rapine, aggressioni e un diffuso senso di insicurezza. I commercianti di piazza Umberto, a Bari, raccontano il loro incubo quotidiano che penalizza le attività economiche e causa un senso di prostrazione psicologica. Abbiamo ascoltato le voci di alcuni esercenti della zona, dopo la notizia dell'ennesima chiusura di uno storico punto vendita barese: il negozio di abbigliamento 'Dimensione Donna' terminerà, infatti, l'attività dopo 48 anni. La titolare, in maniera garbata ed elegante, descrive con parole chiare la realtà della zona: "Non si tratta solo di crisi economica legata all'avvento dell'online, dobbiamo fare i conti anche con i furti. Ne abbiamo subiti 3 in due anni, siamo ormai costretti a chiuderci all'interno dei nostri locali per evitare l'ingresso di malintenzionati".

Il disagio e la preoccupazione per la mancanza di sicurezza è avvertito anche dai titolari e dipendenti di un altro negozio di abbigliamento in piazza Umberto. "Dalle 20 in poi siamo costretti a chiudere a chiave la porta d'ingresso del negozio - spiegano a BariToday - perché di fronte a noi, fra i giardini della piazza, si ripetono scene di liti e tafferugli che spesso terminano con lanci di oggetti. Dieci giorni fa abbiamo assistito ad un lancio di una bottiglia di vetro che ha sfiorato un'auto di passaggio".

"In negozio è entrato anche un giovane in chiaro stato di ebbrezza - racconta una dipendente del negozio - ero da sola, ho avuto paura fin quando non è uscito. Sono situazioni che creano disagio e ti lasciano una sensazione di perdurate preoccupazione".

"In inverno è fisiologico che si verifichi un calo delle vendite - commentano i titolari e i dipendenti di un punto vendita di abbigliamento - ma a questo problema si unisce la presenza di una piazza di spaccio della droga a cielo aperto. Percepiamo di lavorare in una zona abbandonata: siamo vittime, ma nessuno si ribella. Regole e leggi sono sbagliate e non offrono un'adeguata tutela per la sicurezza dei cittadini".

La presenza delle Forze dell'Ordine non basta

Il presidio delle Forze dell'Ordine è sempre garantito in piazza: le pattuglie di Polizia, Carabinieri e Vigili, sono posizionate in punti strategici. I negozianti, però, sperano che il presidio sia corredato anche da una mobilità capillare del personale addetto alle sicurezza.

"Le squadre della Forza Pubblica sono sempre presenti in zona - spiega una dipendente di uno store dedicato alla telefonia - noi, inoltre, siamo dotati di telecamere di videosorveglianza. Le nostre porte rimangono sempre aperte, ma non abbiamo avuto problemi legati ad aggressioni. Io comunque lavoro in questo punto vendita da poco, provengo da una realtà più tranquilla in un centro commerciale di Molfetta. Mi sento rassicurata dalla presenza degli agenti in piazza, ma ovviamente dopo le 20 avverto un senso di inquietudine soprattutto nella direzione che porta alla Stazione Ferroviaria Centrale".

"Io ho uno studio professionale in uno stabile che si affaccia su piazza Umberto - racconta una cliente del negozio di telefonia - anche io vivo la sensazione di disagio: evito di attraversare i giardini della piazza nelle ore serali. Si assiste a scene inquietanti. Non è raro trovare per strada sporcizia, deiezioni e urina. Dopo le 19.30 si percepisce un maggiore senso di insicurezza. Sono in imbarazzo quando in studio giungono ospiti o clienti da fuori Bari: la situazione notturna in piazza Umberto non è certo un bel biglietto da visita per la città".

"È capitato che un ragazzo, probabilmente affetto da problemi psichici, sia entrato alcun volte all'interno del negozio - spiega un ottico - non ha causato danni, ma non voleva uscire più dal locale. Rimaneva fermo in un punto del locale. In un'occasione sono stato costretto a chiamare i Carabinieri per farlo uscire. Il presidio di sicurezza è importante, ma i risultati sono sterili. Si verifica una situazione incredibile: basta attraversare i giardini della piazza e giungere all'altra estremità (quella che si congiunge con via Sparano) per notare una netta modifica del panorama. C'è una profonda differenza fra le due zone che in realtà sono divise solo da un giardino: verso via Sparano ci sono luci, pulizia e sicurezza. Nella zona in cui soni posizionati i nostri esercizi commerciali, invece, impera la sporcizia, la delinquenza e il degrado".

Terrore e degrado fra le vie della zona

"Io lavoro solo la mattina, la mia clientela è prettamente universitaria, dopo le 15 chiudo. E non riapro più il pomeriggio: dopo una rapina a mano armata, una spaccata e un'aggressione, ho preferito tutelare l'incolumità di familiari e dipendenti - precisa il titolare di un panificio in piazza Umberto - Venticinque anni fa questa zona era una meraviglia, negli ultimi 10 anni è diventata terribile e pericolosa. Abbiamo subito una rapina, un uomo è entrato armato di coltello e lo ha puntato alla gole di una nostra collaboratrice. Siamo stati vittime di una delle tante 'spaccate' verificate ai danni dei locali del centro cittadino. Subiamo l'accattonaggio senza limiti: una donna entra nel nostro punto vendita e chiede denaro ai clienti, a volte toccandoli fisicamente in maniera invadente e pressante. Sono situazioni che creano disagio".

"Ho subito anche un'aggressione - racconta l'esercente commerciale - mentre cercavo di aiutare una signora che stava rincasando. Sono intervenuto perché un ragazzo stava inveendo in modo minaccioso nei confronti della donna. Ho cercato di salvare la signora, ma sono stato aggredito dal giovane. Allora ho preso una decisione: meglio stare a casa. Danneggio la mia attività economica, ma almeno tutelo la mia vita. Fin quando non sarà ripristinato il necessario rispetto della legalità in questa zona, sarà questa la mia linea".

Oltre ad essere diventata una delle principali zone di spaccio della città, piazza Umberto sembra vivere anche un'inesorabile crisi igienica. "Qualche giorno fa, prima della mia chiusura giornaliera - racconta il panificatore - mi sono recato fuori dal locale per gettare la spazzatura. Mi si è presentato davanti un uomo che compiva i suoi bisogni fisiologici contro un muro. In pieno giorno, erano circa le 14, e nonostante sia presente in zona un bagno pubblico. Questo è il quadro desolante di piazza Umberto". 

  

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