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Cronaca

Ragazzina morta dopo intervento al femore: indagati primario e medico del Giovanni XXIII

La Procura di Bari ha chiuso le indagini sul decesso di Zaraj Tatiana Coratella Gadaleta, morta il 19 settembre 2017: i due medici sono accusati di concorso in omicidio colposo

La Procura di Bari ha chiuso le indagini sul decesso della ragazzina 12nne di origini colombiane Zaraj Tatiana Coratella Gadaleta, morta il 19 settembre 2017 nell'ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari a causa di un' ipertermia maligna subito dopo un intervento di riduzione di una frattura al femore. Due persone risultano indagate per omicidio colposo: si tratta del primario del reparto di Anestesia e Rianimazione, Leonardo Milella, e del medico anestesista Vito De Renzo. 

Le indagini della Procura di Bari

In base all'inchiesta coordinata dal pm Bruna Manganelli, il medico, durante l'intervento ortopedico di riduzione della frattura al femore, avrebbe somministrato per l'anestesia generale un farmaco controindicato in determinate situazioni, come in caso di patologie congenite. Gli esami pre-operatori avevano rilevato alcuni valori alterati "chiaro indice di miopatia" che, interagendo con i farmaci dell'anestesia, avrebbe causato l'ipertermia maligna che nel giro di poche ore ha portato la ragazza al decesso. Per gli investigatori, il medico avrebbe dovuto monitorare costantemente la temperatura corporea e interrompere l'intervento. Il primario, poi, intervenuto nella cura della paziente ad operazione chirurgica conclusa, avrebbe erroneamente diagnosticato una "tromboembolia polmonare" e "ritardato" di altre tre ore "la somministrazione alla bambina del farmaco salvavita"

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