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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Frode sulle mascherine durante il lockdown: condannati due imprenditori

Secondo l'accusa, nel fornire i dispositivi di protezione alle Asl, le loro aziende avrebbero applicato rincari compresi tra il 92 e 4000%

Due imprenditori sono stati condannati a un anno e sei mesi di reclusione (pena sospesa) dal Tribunale di Bari per manovre speculative su merci, in relazione ad alcune forniture di mascherine alle Asl pugliesi durante il lockdown per Covid nel 2020. Lo riporta l'Ansa.

Secondo l'accusa, Gaetano e Vito Davide Canosino, attraverso le proprie aziende, avrebbero applicato, nelle forniture di mascherine Ff2 ed Ffp3, rincari compresi tra il 92 e il 4000%. I due imprenditori, assistiti  dagli avvocati Angelo Loizzi e Michele Laforgia, dovranno anche pagare una multa da 10mila euro e sono stati interdetti dall'esercizio di una attività per la quale sono previsti permessi o autorizzazioni speciali. Assolti, invece, "perché il fatto non sussiste" dall'aver effettuato manovre speculative causando la rarefazione delle mascherine e sottraendone al consumo grandi quantità. 

L'imprenditore Elio Rubino è stato invece assolto "perché il fatto non costituisce reato" dal reato di manovre speculative su merci, mentre Romario Matteo Fumagalli e Massimiliano Aniello De Marco sono stati assolti "perché il fatto non sussiste" dalle ipotesi di manovre speculative su merci, tentata truffa aggravata e frode in pubbliche forniture.

In una nota, la società Servizi Ospedalieri S.p.A., appartenente al Gruppo Rekeep di Bologna, esprime soddisfazione per "la piena assoluzione del proprio Presidente e legale rappresentante Massimiliano De Marco", difeso dall'avvocato Angelo Nanni dello Studio Severino di Roma, "perché il fatto non sussiste". "In dettaglio la sentenza ha confermato che la Società non ha mai fornito mascherine facciali filtranti FFP2 all’ASLBA e non ha conseguentemente mai messo in atto alcuna manovra speculativa sulle stesse, né tantomeno ha mai posto in essere tentativi di truffa o frode in pubbliche forniture. Viene, quindi, finalmente accertata dal Tribunale di Bari la completa estraneità rispetto a ogni ipotesi di reato della Società e del suo legale rappresentante, da sempre assolutamente certi della correttezza dei propri comportamenti e dell’erroneità e dell’infondatezza del proprio coinvolgimento nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura".

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