Inchiesta sanità, chiesto processo per l'ex vicepresidente Frisullo
Chiesto il rinvio a giudizio per l'ex vicepresidente della Giunta regionale e altre quattro persone coinvolte in uno dei filoni d'inchiesta sulla gestione illecita della sanità pubblica pugliese
La Procura di Bari chiede il rinvio a giudizio per Sandro Frisullo. Il pm ha inviato oggi al gup gli atti relativi all'inchiesta che vede coinvolto l'ex vicepresidente della giunta regionale relativa ad alla gestione illecita della sanità pubblica pugliese.
Oltre che per Frisullo, il pm ha chiesto il processo per altre quattro persone: gli imprenditori baresi Gianpaolo e Claudio Tarantini, Vincenzo Valente, direttore amministrativo dell'Asl di Lecce e Antonio Montinaro, primario di Neurochirurgia del Vito Fazzi di Lecce. Gli imputati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere, corruzione, abuso d'ufficio, turbativa d'asta e millantato credito.
Secondo gli inquirenti Frisullo avrebbe ricevuto dall'imprendiitore Gianpaolo Tarantini escort e denaro in cambio di appalti presso la Asl di Lecce per l'imprea di famiglia di Gianpi Tarantini. I fatti rilevati dalle indagini, basate soprattutto su intercettazioni e sulle dichiarazioni rese durante alcuni interrogatori da Gianpaolo Tarantini, si riferiscono agli anni 2007-2009. In particolare, secondo l'accusa, Tarantini avrebbe versato a Frisullo 12.000 euro al mese per undici mesi (da gennaio a novembre 2008), 50.000 euro in una circostanza, avrebbe acquistato per il politico costosi capi d'abbigliamento, buoni benzina, gli ha fatto regali di vario genere e pagato le prestazioni sessuali delle prostitute Maria Teresa De Nicolò, Vanessa Di Meglio, Sonia Carpentone, oltre a fornirgli un'autovettura e un autista e il servizio di pulizia settimanale di un appartamento che Frisullo utilizzava.