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Cronaca

Polemiche contro lo spot 'omofobo'. Emiliano: "Offende la dignità umana"

Sul web piovono critiche per le affissioni pubblicitarie di una nota catena di esercizi commerciali in città, giudicate offensive e discriminatorie nei confronti dei gay. Il sindaco preannuncia provvedimenti

Tanti manifesti e un martellamento costante in tv: la nuova campagna di un nota gioielleria compro-oro barese sta battendo a tappeto il territorio ormai da settimane, ma è da qualche giorno che le polemiche e le critiche si moltiplicano per una scelta di marketing a dir poco discutibile. Sul web cresce l'indignazione per la scelta di incentrare gli spot su una parodia di due personaggi gay, gli stilisti Dolcetto e Banana, chiaramente ispirati a Dolce e Gabbana.

Battute banali, ridicoli ammiccamenti e doppi sensi da avanspettacolo, il tutto completato da un'avvolgente sciarpetta rosa: un campionario di stereotipi vecchi e fuori luogo che ha scatenato la reazione della rete, ma anche del sindaco Emiliano: "E' un messaggio pubblicitario inequivocabilmente offensivo della dignità umana" ha spiegato annunciando di aver avviato una segnalazione della campagna all'Iap, l'Istituto per l'Autodisciplina della pubblicità, nonostante i cartelloni adoperati non siano tra quelli direttamente gestiti dal Comune. Il primo cittadino ha anche inviato una nota alla Ripartizione Tributi invitandola a non accettare prenotazioni di spazi pubblicitari del committente per gli impianti gestiti dal governo della città.

Proprio ieri, c'è stato chi, spinto dall'indignazione, aveva deciso di scrivere direttamente al primo cittadino per chiedere la rimozione dei cartelloni: "Sono un cittadino barese - afferma Michele Ciavarella- . Un cittadino omosessuale. non avrei bisogno di darle questa notizia, che riguarda la mia vita privata e le mie relazioni personali. ma la mia condizione di omosessuale, purtroppo, è un problema culturale e politico. il mio orientamento sessuale, come scritto chiaramente nella costituzione, non dovrebbe degradare la mia condizione di cittadino. eppure mi vedo per l'ennesima volta aggredito da un'orribile e volgare discriminazione, con la complicità di una città che sta zitta".  Un intervento apprezzato da molti internauti, rilanciato anche da alcune associazioni per la tutela dei gay. Ciavarella chiede al primo cittadino "un intervento forte e chiaro contro questo ennesimo atto, che è una vergogna per tutti i cittadini di Bari. Penso a tutti i ragazzini che vedendo quel manifesto si faranno una risata e si sentiranno legittimati a ridere e offendere i loro coetanei gay".

Una polemica a pochi giorni di distanza dal caso del quattordicenne di Roma che si è tolto la vita perchè era deriso dai compagni per la sua omosessualità. Il sindaco, nelle prossime settimane, potrebbe pronunciarsi sulla vicenda, considerando anche l'opportunità di 'oscurare' i manifesti. Non sarebbe la prima volta per l'azienda, già al centro di polemiche, mesi fa, per uno spot ritenuto da molti offensivo nei confronti della dignità femminile. Per la serie 'nel bene o nel male, purchè se ne parli', grossolanamente, senza troppi scrupoli. In un Paese che, è bene ricordarlo, non ha neppure una legge contro l'omofobia.

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