Il ritorno di Emio Greco al Teatro Kismet con lo spettacolo “Rocco”
Il grande ritorno a Bari, dopodomani 6 aprile, di Emio Greco, affermato danzatore e coreografo brindisino che da anni vive ad Amsterdam Emio Greco presenterà la sua coreografia in “Rocco”alle 21.00, al Teatro Kismet nell’ambito di Dab, stagione di danza contemporanea del Comune di Bari curata dal Teatro Pubblico Pugliese e in collaborazione con Teatri di Bari e Altradanza di Domenico Iannone.
ICKamsterdam - Emio Greco | Pieter C. Scholten
ROCCO al
costumi Clifford Portier; light design Paul Beumer, Pieter C. Scholten
con Quentin Dehaye, Arnaud Macquet, Gaël Alamargot , Denis Brunom
coreografia e direzione EMIO GRECO e PIETER C. SCHOLTEN
“Rocco”, Sud, pugilato e migrazioni ispirato al film di Visconti “Rocco e i suoi fratelli”. In ROCCO i danzatori diventano pugili e i pugili diventano danzatori. In un ring gli avversari si sfidano sferrando colpi con un veloce gioco di gambe e tattiche virtuose. La tensione aumenta dopo diversi round di pesanti corpo a corpo fino al punto in cui l’altro si infuria e colpisce. In ROCCO i danzatori rappresentano la fratellanza in tutti i sensi: il buono e il cattivo, il diavolo e l’angelo, l’androgino e l’incestuoso. Sono Caino e Abele, Romolo e Remo, Stanlio e Ollio. Nel combattimento ravvicinato i rapporti familiari vengono messi alla prova e gli uomini sfidano i limiti fisici e psicologici dell’altro. ROCCO è ispirato al film di Luchino Visconti “Rocco e i suoi fratelli”. La storia originale parla di fratellanza e lotta per una vita migliore. È una storia sulla ricerca dell’identità da parte di coloro che hanno dovuto spezzare le proprie radici per necessità. Gli estremi fisici e psicologici che Visconti esplora nel film riecheggiano in questa performance di danza. Il senso di arresa, evidente nelle scene di boxe del film, trova il suo parallelo nell’impegno fisico dei danzatori.
“Rocco” sarà commentato subito dopo lo spettacolo delle 21.00 nel foyer del teatro nel corso di una intervista al coreografo brindisino curata da Antonella Gaeta (Repubblica).