L’ultimo animale in scena a Bari
Relazioni umane e animali, due mondi – ognuno con le sue paure, speranze, istinti e desideri - che si incontrano e scontrano nel nuovo appuntamento della Stagione ‘Bagliori’ al Teatro Kismet di Bari. Sabato 23 marzo alle ore 21 va in scena L’ultimo animale, produzione Elsinor la cui drammaturgia e regia è curata da Caterina Filograno.
Accompagnata sul palcoscenico da Francesca Porrini, Alessia Spinelli, Emilia Tiburzi e Anahì Traversi, la regista e attrice barese racconta un mondo abitato da due umani – Cristi e la sua migliore amica, Giudi, da cui è in affitto – e da tre animali, i due procioni Proc e Chino e un bruco di nome Bruka. Gli animali, che vivono in un buco nella parete dell’appartamento, vengono nutriti ed accuditi da Cristi, unico tramite con l’esterno, che promette continuamente loro un futuro migliore. Ma alle parole non seguitano mai i fatti. Ed è proprio quel bosco, promessa non mantenuta, a fungere da motore della storia.
Una storia dove “la natura delle relazioni tra gli abitanti della casa viene fuori proprio nel rapporto con il cibo – racconta la regista - nodo attraverso cui i vari rapporti si dispiegano. Cristi spesso lo nega agli animali, per disattenzione più che per volontà, privandosene lei stessa nel corso delle giornate per seguire una dieta ossessiva. Il cibo pero?, sotto forma di creazioni culinarie di stampo americano, le viene incessantemente offerto da Giudi, che vive un bisogno costante di provare nuovi piatti”.
Alla replica segue nel foyer l’appuntamento con Lo Spettatore critico: la compagnia incontra nel foyer il pubblico insieme alla direttrice artistica di Teatri di Bari, Teresa Ludovico.
La Stagione ‘Bagliori’ del Teatro Kismet è realizzata con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Puglia e del Comune di Bari.
I biglietti della Stagione serale 2023.24 ‘Bagliori’ partono da un prezzo di 14 euro, disponibili al botteghino del Kismet (strada San Giorgio martire 22F, Bari) e online sul circuito Vivaticket. Il botteghino è attivo dal martedì al venerdì ore 10.30 – 12.30 | 16.30 – 19 e due ore prima dello spettacolo.
Per informazioni si può chiamare il botteghino del Kismet (strada San Giorgio martire 22F, Bari) al numero 335 805 22 11. La Stagione completa è disponibile sul sito www.teatridibari.it .
SCHEDA ARTISTICA
Elsinor Centro di Produzione Teatrale
L’ULTIMO ANIMALE
drammaturgia e regia Caterina Filograno
con Caterina Filograno, Francesca Porrini, Alessia Spinelli, Emilia Tiburzi, Anahì Traversi
assistente alla regia Sebastian Luque Herrera
costumi Giuseppe Di Morabito
progetto audiovisivo Francesco Emmola
consulenza sull’immaginario estetico Beatrice Papa
consulenza al movimento Aurelio Di Virgilio
consulenza alle scene Paolo di Benedetto
Cristi vive in affitto a casa di Giudi, sua migliore amica. Cristi passa le giornate allenandosi, Giudi sperimentando nuove ricette. C’è un buco su una parete della camera di Cristi, ma Giudi non ha mai tempo di farlo riparare. A insaputa di Giudi, nel buco abitano due procioni, Proc e Chino, ed un bruco di nome Bruka. Gli animali vengono nutriti ed accuditi da Cristi, unico tramite con l’esterno, che promette continuamente loro un futuro migliore. Ma alle parole non seguitano mai i fatti. Ed è proprio quel bosco, promessa non mantenuta, a fungere da motore della storia.
La relazione tra Cristi e Giudi e? ostile, simbiotica, conflittuale. Sono un po’ Joan Crawford e Bette Davis in Whatever Happened to Baby Jane; un po’ Drew Barrymore e Jessica Lange in Grey Gardens – Dive per sempre. La morbosita? del rapporto e? data principalmente dal fatto di condividere la stessa casa da tanti anni. Casa che e? rifugio, luogo di protezione. L’esterno appare faticoso da affrontare. Fuori ci sono troppe possibilita?, troppe scelte da compiere.Tutto inizia ad incrinarsi quando Giudi conosce un ragazzo. Come per Proteo e Valentino che, nei Due gentiluomini di Verona, vedono la loro amicizia disintegrarsi quando entrambi si scoprono innamorati di Silvia, cosi? qui l’equilibrio nel rapporto tra Cristi e Giudi si altera quando un terzo si intromette nel loro amore. C’e? poi la questione del buco e degli animali che vi abitano. Quel buco nero dove essi abitano e? una porta verso l’inconscio, l’istinto, l’animalita? appunto. Proc e? un po’ come l’armadillo di Zerocalcare: quella voce che ci conosce molto bene, che la sa piu? lunga di noi ed alla quale ci e? impossibile mentire. Chino e? puro istinto, ha sempre fame. Vive in mondo tutto suo che solo ogni tanto si incrocia con quello degli altri. Bruka e? selvaggia, erotica, spavalda, ma anche tenerissima. Apparentemente la piu? aggressiva, in realta? la piu? innocente del trio. Questi esseri sono costretti in un luogo che non gli appartiene e vogliono quindi lasciarlo, per andare a vivere nel loro habitat naturale. Cristi promette di portarli presto in un bosco. Ma cosi come Giudi esita a farle sapere quando riparera? il buco, cosi? Cristi non sa esattamente quando liberera? i suoi animali. Pur sentendosi responsabile nei loro confronti, ed in colpa quando non se ne prende la dovuta cura, Cristi finisce per spesso trascurarli. E cosi? il suo comportamento rompe il loro legame fraterno: Chino mangia Bruka per non morire di fame.
La natura delle relazioni tra gli abitanti della casa viene fuori proprio nel rapporto con il cibo, nodo attraverso cui i vari rapporti si dispiegano. Cristi spesso lo nega agli animali, per disattenzione piu? che per volonta?, privandosene lei stessa nel corso delle giornate per seguire una dieta ossessiva. Il cibo pero?, sotto forma di creazioni culinarie di stampo americano, le viene incessantemente offerto da Giudi, che vive un bisogno costante di provare nuovi piatti.
È attraverso il cibo che tutti si definiscono. Il cibo e? cio? che da? e toglie potere all’interno del testo: chi ce l’ha non ne ha bisogno, chi non lo ha lo desidera. Esso e? la merce di valore all’interno dell’ecosistema ed e? cio? che muove all’azione.