rotate-mobile
Comunali Bari 2019

Primarie Centrodestra per le Comunali 2019, Filippo Melchiorre: "Al centro le persone e il bene dei baresi"

Si avvicina la consultazione del 24 febbraio: BariToday ha intervistato il candidato supportato da Fratelli d'Italia, Direzione Italia e Noi con l'Italia

Meno undici giorni alle elezioni Primarie che incoroneranno il candidato sindaco del Centrodestra per le Comunali di Bari 2019: BariToday ha intervistato i tre concorrenti, Pasquale Di Rella, Filippo Melchiorre e Fabio Romito, con l'obiettivo di dare agli elettori (e a tutti i lettori) un quadro più preciso dei loro programmi e delle proposte da mettere in campo per il futuro di Bari.

Il secondo candidato, in ordine alfabetico, è Filippo Melchiorre, consigliere comunale di Fratelli d'Italia, supportato, oltre che dal partito guidato da Giorgia Meloni, anche da Direzione Italia-Noi con l'Italia.

Filippo Melchiorre, si è conclusa un'altra consiliatura, la quinta, che l'ha vista tra i banchi dell'aula Dalfino. Qual è il suo bilancio complessivo di questa nuova esperienza?

A dire il vero, il mio bilancio è cominciato 25 anni fa. Sono l'amministratore che, nel corso della storia di Bari, è stato eletto per più consiliature consecutive. Rivendico un'esperienza maturata sul campo ma anche coerenza. Credo di essere l'unico rimasto nello stesso partito, sin dai tempi di Alleanza Nazionale. Per me è normale rispettare un patto d'onore con gli elettori. Per quanto riguarda l'ultimo mandato, è un riassunto di chi ha lavorato con passione come se fosse il primo giorno, cercando di conoscere sempre di più una città nella quale sì, c'è qualche cantiere, ma manca la socialità. La gente viene sempre lasciata sola e questo aspetto è peggiorato negli ultimi anni.

Lei ha lanciato il suo programma attraverso cinque punti di riferimento. Parliamo dell'economia e del lavoro. Qual è la sua ricetta da seguire per la città?

Uno dei grandi obiettivi è quello di combattere la disoccupazione e la mancanza di opportunità per i baresi, in particolare per i giovani. Questo si potrà ottenere, ad esempio, creando un grande hub nell'ex Manifattura dei Tabacchi, istituendo una vera e propria cittadella dell'impiego. Lì si potrebbero spostare l'Ufficio del Lavoro, le sedi degli enti bilaterali e quelle dei sindacati, in modo da realizzare un grande contenitore dove far incontrare domanda e offerta. Ovviamente bisogna rivitalizzare anche il commercio, vera e propria anima di questa città, da tempo messo in difficoltà.

Come agire, invece, sul fronte della sicurezza? E' un argomento particolarmente sentito dall'opinione pubblica barese e non solo.

Si può partire dalla rigenerazione delle piazze. Non penso che si possano risolvere tutti i problemi solamente aumentando le forze dell'ordine. Bisogna mettere in campo azioni concrete e creative: ad esempio in piazza Umberto abbatterei alcune siepi e realizzerei zone dove praticare musica classica, dando anche la possibilità ai giovani artisti di esibirsi. In questo modo si cancellerebbe l'idea di una piazza-anfratto. Questo discorso si può applicare anche in periferia. L'antistato, purtroppo, in alcune zone è più presente. Agendo sulla rigenerazione delle piazze può portare all'abbattimento dell'omertà, rimettendo in moto la sussidiarietà orizzontale.

Tra gli aspetti relativi alla sicurezza e all'integrazione, c'è il tema dell'immigrazione. A livello operativo, ad esempio, come fronteggerebbe il caso della 'Sea Watch', ovvero se si presentasse la possibilità, per Bari, di accogliere una nave con numerosi migranti?

Ragionerei, innanzitutto, dalla centralità della persona. Non bisogna fare mai dei bracci di ferro quando c'è di mezzo la vita delle persone. Le soluzioni poi si trovano, ma quando si pone in primo piano la centralità delle persone, bisogna avere un atteggiamento differente. Sono rigoroso nel rispetto delle regole. Chi vuole venire in questa Nazione deve ovviamente seguire le leggi ma il rispetto per l'altro prescinde dal luogo di provenienza. Non metterei mai in pericolo la vita altrui. Tutto il resto si può risolvere nell'alveo della legalità. Le persone non devono essere oggetto di battaglie politiche.

In questi cinque anni il centrodestra in consiglio comunale ha avuto un percorso fluido e travagliato, tra cambi di schieramento e poche iniziative andate a segno. Come giudica l'operato dell'opposizione durante l'ultimo mandato?

Faccio un esempio: quando, all'epoca di Simeone Di Cagno Abbrescia sindaco, ricoprivo il ruolo di assessore ai Servizi Sociali, riuscimmo a far passare all'unanimità le delibere da me proposte. Mi premuravo di cercare il meglio attraverso la condivisione anche con esponenti politici di schieramento opposto, attraverso un'interlocuzione continua. In questo caso ho solo visto contrapposizione e spesso la colpa è stata della maggioranza. Chi vince non deve mai stravincere ed è il demerito di un sindaco che è stato poco presente. Per quanto riguarda il centrodestra, invece, posso dire che ho avuto tante possibilità per cambiare ma non ho mai voluto rispondere a queste sirene. 

Entrando un po' più nello specifico: un aspetto positivo e quello più negativo dell'amministrazione targata Antonio Decaro?

Pensando al lato positivo, potrei parlare della gestione del teatro Petruzzelli da parte del Comune. La scelta di nominare Massimo Biscardi sovrintendente si è rivelata un buon esempio di gestione ed è una scelta politica. Questo va riconosciuto. L'aspetto più negativo, invece, ha riguardato la poca attenzione verso le persone. Il sindaco aveva promesso di ascoltare i cittadini ogni lunedì. Ciò è avvenuto per i primi mesi e poi stop. In seguito, scimmiottando Renzi, aveva dichiarato che ogni martedì avrebbe visitato le scuole cittadine. Anche qui, pochi mesi e basta. Quello che si dice deve essere poi rispettato. Anche per questa ragione la gente ha perso il rispetto verso la politica. 

Un'ultima domanda sul centrodestra cittadino. Qual è il suo stato di salute dopo mesi di discussione per le primarie e le prospettive legate ai rapporti di forza tra le varie anime della coalizione?

Quattro mesi fa gli opinionisti davano per morto il centrodestra. Gli stessi opinionisti, con le Primarie, danno il centrodestra vincente. Se l'effetto di questa consultazione è quello di rigenerare i baresi, beh, è un aspetto decisamente positivo. Dove sono state fatte le primarie, il vincitore ha poi vinto le secondarie. Se funzioneranno bene, porteranno colui che vincerà a diventare il sindaco di questa città. In questo senso sarò molto vigile: faccio un richiamo alla Bari buona e sono convinto che la consultazione rimarrà dentro quest'alveo. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Primarie Centrodestra per le Comunali 2019, Filippo Melchiorre: "Al centro le persone e il bene dei baresi"

BariToday è in caricamento