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Domenica, 28 Aprile 2024
Comunali Bari 2024

Il caso Bari agita la politica nazionale. La segretaria del Pd Schlein: "Ipotesi scioglimento Comune? Basiti"

Sulla decisione comunicata dal ministro dell'Interno Piantedosi al sindaco Decaro insorge il centrosinistra: "Una scelta che, a tre mesi dalle elezioni comunali, sembra molto politica"

“Rimaniamo basiti rispetto alle modalità con cui il ministro Piantedosi ha annunciato la nomina della Commissione per la verifica dello scioglimento del comune di Bari. Una scelta che arrivando a tre mesi dalle elezioni sembra molto politica, facendo seguito all’iniziativa di alcuni parlamentari della destra e di due membri del governo e non avendo nemmeno esaminato la documentazione presentata dall’amministrazione del sindaco Decaro. Non si era mai visto ed è molto grave". Ad affermarlo è la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, commentando la nomina, annunciata ieri dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi al primo cittadino di Bari, Antonio Decaro, di una Commissione per verificare lo scioglimento del Comune a seguito dell'inchiesta della Dda 'Codice Interno' che ha portato all'arresto di 130 persone per presunti intecci tra Mafia e politica in città.

Un provvedimento che, oltre a provocare la reazione di Decaro (il quale ha parlato di "atto di guerra" verso la città) ha fatto insorgere il centrosinistra: “Ciò che è accaduto oggi - spiehano in una nota i parlamentari pugliesi del Pd, Marco Lacarra, Ubaldo Pagano e Claudio Stefanazzi - segna un punto di non ritorno nella storia politica del nostro Paese. Mai, prima di oggi, un Governo, un Ministro dell’Interno, avevano osato utilizzare i propri poteri amministrativi per combattere gli avversari politici e vincere una competizione elettorale. Quello che ha fatto il Ministro Piantedosi ai danni del Comune di Bari è un atto di una violenza e di una gravità inaudita. E’ evidente a tutti che non esiste nemmeno l’ombra  - si legge ancora  - di un solo presupposto per verificare l’ipotesi di scioglimento del Comune. Il Ministro ha dimostrato di aver ignorato platealmente le parole del Procuratore distrettuale antimafia Rossi, quando ha affermato pubblicamente che l’amministrazione comunale è estranea ai fatti contestati ed è sempre stata impegnata pervicacemente nella lotta alla criminalità organizzata. Non solo, Piantedosi ha scelto di ignorare completamente i fatti: ossia che i consiglieri arrestati nell’ambito dell’inchiesta non sono stati eletti nelle liste a sostegno dell’attuale maggioranza, ma di quelle dell’opposizione al governo cittadino. Insomma, l’unica voce che ha voluto ascoltare e servire è quella dei parlamentari di centrodestra che hanno chiesto e ottenuto un commissariamento politico del Comune".

Numerose anche le dichiarazioni di solidarietà da parte dei primi cittadini al collega Decaro, che è anche presidente dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani: "Molto grave quello che sta accadendo a - dice il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri sul social X -. Solidarietà ad Antonio Decaro, sempre in prima linea per la legalità. Inaccettabile un uso politico e strumentale dei poteri che la legge assegna al governo, che costituisce un pericoloso precedente".

"Preoccupa - afferma il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, su X - questo tentativo di mettere in cattiva luce l’operato di un Sindaco che ha sempre lavorato per il bene della sua comunità, facendo della lotta all’illegalità uno dei cardini della sua amministrazione".

Sul caso interviene anche il candidato alle Primarie del centrosinistra per le Comunali di Bari, Michele Laforgia: "La nomina della Commissione ispettiva - dice - per l’eventuale scioglimento del Consiglio comunale di Bari su mandato dei parlamentari di centrodestra è certamente un provvedimento grave, ostile e improvvido, a poco più di due mesi dalle elezioni amministrative. I fatti oggetto di indagine sono gravi e non devono essere sottovalutati, ma, stando agli atti e alle dichiarazioni ufficiali del Procuratore della Repubblica, non coinvolgono l’amministrazione della città, da sempre in prima linea nel contrasto alla criminalità comune e organizzata. La reazione del Sindaco Antonio Decaro è quindi comprensibile, ma la soluzione del caso Bari non può essere affidata a un duro scontro istituzionale, e tantomeno ridotta a strumento di sciacallaggio elettorale per una destra priva di candidati e di argomenti. La posta in gioco è molto più alta e riguarda la libertà di tutti noi . La città deve reagire con una grande mobilitazione democratica, con il libero e consapevole esercizio del voto: il 7 aprile alle primarie del centrosinistra, l’8 e il 9 giugno alle amministrative. Dimostriamo con i fatti di essere capaci di scegliere chi deve governare per i prossimi cinque anni, di respingere le ombre e di fare piazza pulita a casa nostra" conclude Laforgia.

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