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Regionali Puglia 2015

Regionali, Michele Rizzi: "Esproprio delle fabbriche e reddito sociale. La priorità è il lavoro"

Intervista al candidato governatore di Alternativa comunista: "Affidare le fabbriche in crisi a cooperative di lavoratori"

Originario di Barletta, laureato in Scienze politiche e lavoratore precario in un call center, Michele Rizzi è il candidato governatore di Alternativa Comunista.

Alternativa Comunista si presenta a queste elezioni regionali da sola. Non avete cercato un’alleanza con altri candidati dell’area di sinistra?

“Abbiamo lanciato la nostra candidatura alle elezioni sin dal dicembre dello scorso anno. Il nostro appello è stato lanciato a tutti i militanti e gli attivisti di sinistra, cioè a coloro che si ponevano in alternativa al centrosinistra e al Pd, e quindi alle logiche che governano quella coalizione. Naturalmente qualsiasi alleanza per noi sarebbe stata possibile solo sulla base del programma, ma alla fine non abbiamo avuto riscontri”.

Veniamo alle vostre proposte. Secondo Alternativa comunista qual è al momento la priorità per la Puglia e come va affrontata:

”Sicuramente il lavoro, è questa la priorità assoluta.  Le multinazionali senza scrupoli hanno potuto fare il bello e cattivo tempo nella nostra regione, ci sono tanti esempi, dai lavoratori della Sangalli di Manfredonia, ai lavoratori della Bat e del Salento. Multinazionali che si sono arricchite ottenendo ricchi finanziamenti pubblici, sia dal governo regionale che dall’Unione europea, che dal governo nazionale, oltre ad avere agevolazioni fiscali e contributive. Hanno utilizzato questi fondi pubblici e poi hanno chiuso e delocalizzato, hanno sfruttato tutto il possibile e poi sono scappate.  Una soluzione è espropriare queste fabbriche, perché non sono delle multinazionali ma sono state fatte con soldi nostri, soldi pubblici. Espropriare quindi questi stabilimenti e riattivare la produzione affidandola a cooperative di lavoratori, come si sta facendo in altri posti d’Europa, come soluzione a questa crisi. E’ una soluzione forte, però altre non ce ne sono. Il secondo punto è dare quei finanziamenti pubblici che oggi vengono dati alle multinazionali ai disoccupati, attraverso un reddito sociale. Noi sappiamo dove andare a trovare i fondi per finanziare questa misura: ci sono migliaia di euro che vengono regalati alle multinazionali. Inoltre, è necessario avviare progetti e programmi per l’inserimento di giovani in ambito lavorativi come turismo e sviluppo dei beni culturali. E poi, per ciò che riguarda le fabbriche inquinanti, la chiusura di quegli stabilimenti e  la loro riconversione”.

Un altro tema importante è quello della sanità. Per Alternativa Comunista qual è la strategia di intervento in questo campo?

“La sanità assorbe l’85% del bilancio regionale. Ricordiamo che Vendola aveva vinto le elezioni promettendo il taglio delle liste di attesa, in realtà in questi anni si è verificato il contrario. Il piano di riordino ospedaliero  ha portato alla chiusura di 22 ospedali pubblici, ha tagliato 2500 posti letto e chiuso interi reparti. A questo si unisce anche il taglio dei finanziamenti del governo nazionale alla regione. Per noi invece la sanità non è una merce, va costruita una battaglia contro il governo Renzi, anche in tema sanitario, contro il taglio dei finanziamenti che ormai è stato già annunciato e previsto.  Poi si dovrebbe intervenire sulla cancellazione dei ticket e dei superticket, cancellerei ad esempio le convenzioni  con gli ospedali privati che valgono quasi un milione di euro. Riattiverei gli ospedali pubblici che già ci sono, finanziandoli con i soldi di quei tagli alle convenzioni.
 

Il messaggio che Alternativa vuole lanciare agli elettori pugliesi alla vigilia di queste elezioni Regionali.

“Il messaggio è chiaro:  se ai lavoratori pugliesi, agli studenti, che sono stati colpiti dai tagli e dalla crisi, ai disoccupati che si sono trovati a non poter la rata del mutuo, va bene questo sistema, possono continuare a sostenere queste persone, tenendo conto che ormai 30mila pugliesi ogni anno decidono di emigrare. Se invece credono che occorra una lotta complessiva dei lavoratori contro i licenziamenti, degli studenti e gli insegnanti contro la ‘Buona scuola’,  di tutti i pensionati, se vogliono un altro mondo possibile e vogliono lottare contro questo sistema, sanno a chi rivolgersi. ci conoscono e credo che possano dare anche un consenso elettorale ad una forza dichiaratamente antisistema come la nostra”.

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