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Martedì, 19 Marzo 2024
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Fuochi per la scarcerazione di Parisi, Distaso: "Erano prevedibili, andavano fermati"

Il deputato dei Conservatori e Riformisti su quanto accaduto ieri davanti al carcere, dove fuochi d'artificio sono stati fatti esplodere per 'festeggiare' la scarcerazione del boss di Japigia: "Ci si indigna per l'immagine della città data, ma la vera indignazione dovrebbe essere per non aver evitato un evento “pubblico” che racchiude un messaggio negativo"

"Della scarcerazione e del ritorno a Bari del boss Savinuccio Parisi ne era a conoscenza, praticamente, l’intera città per aver appreso la notizia anche attraverso i mass-media. Per questo è indubbio che ne fossero a conoscenza anche e soprattutto le forze dell’ordine e la magistratura che con un minimo di conoscenza degli usi e costumi della malavita organizzata avrebbero dovuto prevedere i “festeggiamenti” per il ritorno del boss a casa nel più classico dei modi: i fuochi di artificio. Così è stato, nel cuore della città, a due passi dal carcere. E ora ci si indigna per l’immagine che viene data della città capoluogo di Regione, governata proprio a livello regionale da un pubblico ministero che a destra e manca impartisce  lezioni di legalità. La vera indignazione dovrebbe essere invece  per non aver evitato un evento “pubblico” che racchiude un messaggio negativo: si possono sfidare le Istituzioni con metodi illegali e mafiosi".

Così in una nota il deputato dei Conservatori e Riformisti, Antonio Distaso, sull'episodio avvenuto ieri sera nei pressi del carcere, dove fuochi d'artificio sono stati fatti esplodere per 'festeggiare' la notizia della scarcerazione del boss di Japigia, Savino Parisi.

"Che la situazione di escalation della criminalità a Bari fosse a livelli allarmanti - prosegue Distaso - anche perché  si avverte la mancanza di un clima di legalità riconosciuta, lo avevamo, come Conservatori e  Riformisti, denunciato a fine ottobre presentando un’interrogazione al ministro Alfano e chiedendo un incontro al prefetto di Bari, quest’ultima ci ha prontamente ricevuto, agli inizi di novembre, ascoltandoci con attenzione e raccogliendo le nostre istanze. Purtroppo siamo ancora in attesa di essere ricevuti dal  Ministro Alfano". 

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