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Primarie Pd per il Parlamento, corsa per un posto in lista

Fermento nel Pd pugliese in vista delle primarie del 29 e 30 dicembre. Nelle prossime ore si conoscerà il regolamento per le candidature. Intanto a livello locale circolano già i primi nomi

I motori per la presentazione delle liste sono già in caldo. Il regolamento delle primarie del 29 e 30 dicembre prossimi sarà licenziato tra meno di 48 ore. Ma nell’aria è tanta la voglia di trovare uno spazio in lista.  Almeno a Bari il desiderio sembra tracimare in particolare tra quanti stanno ricoprendo  il ruolo di assessore nella giunta Emiliano. Gianni Giannini, Ludovico Abbaticchio, Maria Maugeri, Elio Sannicandro: sembrano i quattro pronti a calarsi nella sfida per compiere il grande salto verso il Parlamento. Questa volta, però, le regole sono diverse: occorrerà raccogliere i voti e vincere le primarie, una partita non certo semplice. Tutti sono alla finestra, anche se il fermento aumenta giorno dopo giorno e finirà soltanto quando si presenteranno le liste. Quasi certamente i collegi saranno provinciali e ciascun elettore potrà esprimere due preferenze distinte, una per genere.  

In generale non sarà possibile, ma Sergio Blasi ha intenzione di chiedere una deroga alla direzione nazionale riguardo la candidabilità di sindaci, assessori e consiglieri regionali del Pd. Il segretario regionale  intende renderla possibile in Puglia perché, come da lui stesso spiegato, presto lo scenario politico pugliese muterà (soprattutto se Vendola lascerà la Puglia per un incarico ministeriale, ndr) e quindi viene meno il tema del rispetto del mandato ricevuto. A ciò si aggiunge che la partita si giocherà in particolare in Senato, dove è necessario mettere in lista personalità capaci di aggregare un numero cospicuo di consensi. E pertanto inserire nella competizione tutti coloro i quali hanno rivestito incarichi pubblici, permetterebbe di raggiungere un buon risultato. In questo senso si spiegherebbe la candidatura di Antonio Decaro, capogruppo del Pd alla Regione, a sua volta indicato come uno dei nomi per la corsa a sindaco di Bari.

Confermata la candidatura di Dario Ginefra, che si è augurato che la direzione nazionale “non preveda quote di riserva nazionale e che le primarie siano l’unico strumento di selezione”. Prospettiva che difficilmente si concretizzerà, se è vero che nella segreteria nazionale dei democratici già si sta pensando d’individuare un gruppo di parlamentari da non far passare attraverso la sfida dei gazebo. Nessuna conferma per Alessandro Emiliano, imprenditore e fratello dell’attuale sindaco di Bari, dato però come uno dei possibili candidati nella corsa verso le politiche di febbraio, primarie permettendo.

Intanto Sinistra, ecologia e libertà (Sel) ha annunciato che le primarie si terranno nelle stesse date e presso le stesse sedi dove si svolgeranno quelle del Pd. Poco si sa sui candidati, anche se non è stata affatto scartata l’ipotesi di mantenere una quota di riserva per alcuni “pupilli” del leader Vendola. Per il resto si gareggerà con le primarie, richieste a gran voce non solo dal presidente del Consiglio Regionale, Onofrio Introna,  ma anche da alcuni consiglieri regionali tra cui l’altamurano Michele Ventricelli.

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