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Lunedì, 29 Aprile 2024
Salute

La gentilezza come 'cura' per affrontare il tumore: premiato studio dell'Istituto Oncologico di Bari

L'indagine elaborata dalle ricercatrici del servizio di psiconcologia e del laboratorio di biostatistica e bioinformatica dell’Istituto Tumori ‘Giovanni Paolo II’ di Bari ha ottenuto un riconoscimento nell'ambito del congresso nazionale della società italiana di psiconcologia

La gentilezza verso sè stessi come 'medicina' per affrontare meglio il tumore e i cambiamenti che inevitabilmente esso porta con sè. Questo il fulcro di uno studio osservazionale presentato all’ultimo congresso nazionale della società italiana di psiconcologia che si è svolto a Brescia. La ricerca, elaborata dalle ricercatrici del servizio di psiconcologia e del laboratorio di biostatistica e bioinformatica dell’Istituto Tumori ‘Giovanni Paolo II’ di Bari, è stata premiata come miglior poster presentato.

Lo studio ha fatto il punto sul benessere psicologico delle pazienti in trattamento oncologico e sulla percezione dell’immagine di sé. È noto infatti che molto spesso i trattamenti oncologici, in particolare la chemioterapia, producono cambiamenti, alcuni transitori, altri definitivi, nell’immagine corporea dei pazienti: caduta dei capelli, aumento o perdita di peso, danni alla pelle, segni e cicatrici a seguito di interventi chirurgici. Questi cambiamenti sono fonte di grande stress per tutti i malati di tumore e in particolare per le pazienti con tumore del seno perché questa patologia impatta in particolare sulla sfera delle femminilità e della fertilità.
 
Lo studio elaborato dalle ricercatrici dell’oncologico barese ha dimostrato che le pazienti che imparano ad essere compassionevoli con se stesse, dimostrandosi gentili e comprensive rispetto al momento di sofferenza e inadeguatezza che stanno vivendo, riescono ad affrontare meglio i cambiamenti che la cura della malattia comporta. Per contro, sentimenti di autocritica verso di sé sono correlati a sentimenti di insoddisfazione e maggiore stress. Da qui la necessità di potenziare e rafforzare i servizi di sostegno psicologico e psicoterapeutico per le pazienti, con l’obiettivo di aiutare le persone ad allenare la loro capacità di essere resilienti.

«Sono molto orgoglioso di questo ennesimo riconoscimento ottenuto in un consesso nazionale», commenta a riguardo il direttore generale Alessandro Delle Donne «che ci dà ulteriore conferma della strada intrapresa: il sostegno psicologico ai pazienti oncologici non è una servizio accessorio ma fondamentale per la cura del tumore. Ecco perché abbiamo previsto la figura dello psiconcologo in tutti i team multidisciplinari, ecco perché sosteniamo con convinzione tutte le iniziative che possano concretamente aiutare le pazienti ad affrontare i cambiamenti connessi ai trattamenti oncologici». Il progetto di ricerca è stato finanziato nell’ambito di un progetto di ricerca finalizzata, finanziato direttamente dal Ministero della Salute che ha permesso, fra le altre cose, l’acquisto di una macchina per l’uso dei caschi refrigeranti anti-caduta dei capelli, attualmente a disposizione per tutti i pazienti in trattamento.
 

«Siamo estremamente soddisfatti - dichiara il presidente del Consiglio di Indirizzo e Verifica dell'Istituto, Gero Grassi - dei risultati di questo studio, che confermano l'impegno costante dell'Istituto Tumori nel promuovere eccellenza clinica e ricerca di alto livello. La conferma dell'importanza dell'approccio gentile e compassionevole durante il percorso oncologico rappresenta un'ulteriore testimonianza dell'impegno dell'Istituto nel garantire un'assistenza completa e orientata al benessere dei pazienti. Continueremo a lavorare per mantenere l'Istituto Tumori 'Giovanni Paolo II' al vertice sia sul piano clinico che della ricerca, per continuare a offrire un supporto completo e umano ai nostri pazienti». 
 

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