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Il mistero dell'asta: chi ha comprato il Bari? Ancora 48 ore di attesa

Dopo l'aggiudicazione da parte di Paparesta, resta ignota l'identità di coloro che hanno finanziato l'impresa. Smentita la partecipazione della Media Partners. L'ex arbitro svelerà tutto venerdì

Mistero fitto: a 24 ore dalla storica asta fallimentare che ha sancito, per la cifra di 4,8 milioni di euro, l'acquisizione dell'As Bari da parte di Gianluca Paparesta, resta il massimo riserbo su chi, effettivamente, ha versato i soldi per compiere l'operazione. Ne sapremo di più venerdì pomeriggio, quando, nello studio notarile Petrera, in pieno centro, l'ex arbitro e i soci, firmeranno l'atto ufficiale che ratificherà l'acquisizione del club biancorosso. Prima, in mattinata, Paparesta potrebbe convocare una conferenza stampa per presentare i compratori.

La città e i tifosi sono impazienti di conoscere l'identità di chi ha condotto in porto l'operazione, probabilmente accettando solo all'ultimo la proposta dell'ex arbitro che, solo qualche giorno fa sembrava alle corde, dopo i fallimenti delle prime due aste. Nelle ultime ore si è sentito di tutto nel toto-identikit del futuro o dei futuri patron biancorossi. Al termine dell'udienza di ieri, circolavano voci riguardanti una cordata italo-irlandese composta da Media Partners e Riccardo Silva, con grande esperienza nella cessione dei diritti televisivi e un fatturato da oltre 600 milioni di euro annui. E' stato lo stesso Silva a smentire tutto rispondendo su Instagram ad alcuni tifosi che avevano notato una sua foto con un gallo blu posizionato a Trafalgar Square, a Londra. Oggi inoltre è arrivato un comunicato ufficiale di Media Partners & Silva, in cui la società smentisce le voci relative all'acquisizione e precisa di aver raggiunto un accordo con la Football Club Bari 1908 solo per un'opzione di acquisto di futuri diritti commerciali del Bari. Si tratterebbe, quindi, di eventuali attività di sponsorizzazione o della  trasmissione di un futuro Official channel del Bari, come già accade con altre società sportive.

Secondo alcuni, Paparesta, per l'assegno da versare in Tribunale, si sarebbe fatto aiutare da alcuni imprenditori locali, mentre, allo stesso tempo, la pista indiana resterebbe attiva. Considerando che la lettera di credito rilasciata da una banca di Calcutta sarebbe ancora valida, Paparesta potrebbe contare anche sul loro milionario appoggio per perfezionare l'acquisto. In ogni caso, un rebus che aspetta solo di essere risolto, tra curiosità e paura, per tifosi e addetti ai lavori di scottarsi ancora una volta. I timori e il pessimismo di oggi, comunque, sono inutile e ingiustificato chiacchericcio. 

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