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Domenica, 28 Aprile 2024
Calcio

Bari, Polito: "La squadra ha fatto un'impresa. Ai play-off servirà attenzione ad ogni dettaglio"

Il direttore sportivo ha parlato in conferenza stampa a una giornata dalla conclusione della stagione regolare che lascerà presto spazio ai play-off per la promozione in Serie A. Dalla conferenza importanti spunti sul suo futuro e di alcuni calciatori

A una partita dalla conclusione della stagione regolare (venerdì alle 20:30 in casa del Genoa), che lascerà presto spazio ai play-off, il direttore sportivo del Bari, Ciro Polito ha incontrato la stampa per fare il punto sul momento della squadra.

"Ci tenevo ad essere presente, è giusto che il popolo biancorosso senta la voce della società - ha detto -. Siamo quasi alla fine della stagione regolare, manca una gara, siamo terzi. Affronteremo i play-off, ci teniamo tutti. Siamo una neopromossa, nessuno si aspettava risultati del genere. Il quadro è chiaro: siamo una squadra forte, l'abbiamo dimostrato nell’arco di un campionato mettendo alle nostre spalle 17 squadre e finendo con solo 2 davanti, è qualcosa di incredibile. Non è un miracolo ma un'impresa importante. Ora dobbiamo cercare di completarla e regalare la Serie A alla città".

Sul suo futuro e sull'accostamento al Napoli per il dopo Giuntoli: "Sono una persona che guarda al presente, il futuro non ci appartiene, possono succedere tante cose. Se mi accostano al Napoli sono orgoglioso ma a me personalmente non è stato detto niente, oggi ho letto che mi hanno accostato anche all'Empoli. Io sto bene qua, sono concentrato solo su un obiettivo che è quello della Serie A. Non possiamo nasconderci, voglio che la concentrazione sia sulla squadra. Sono arrivato a Bari con la famiglia De Laurentiis, il mio futuro lo deciderò da solo. Loro mi conoscono da due anni, se devo continuare a farlo con un'altra proprietà vorrei farlo come lo faccio io, essere una figura principale. Non me ne voglia chi arriverà. Io non sono un oggetto. Chi arriverà se avrà piacere a mettermi alla guida tecnica potrà farlo a determinate condizioni. Ci saranno colloqui, nel calcio ci sono tanti personaggi intorno, invece i De Laurentiis rispettano i ruoli. Bisogna capire i programmi e chi arriverà".

Sul progetto del Bari: "Sappiamo che abbiamo una situazione al limite: se raggiungiamo la Serie A la nostra proprietà dovrà vendere. Il futuro lo si deciderà in base alla categoria, il resto sono chiacchiere. Non c'è tanto da programmare, solo mandare avanti il nostro percorso. Continueremo a fare al meglio ciò che facciamo".

Nel Bari che è arrivato terzo in B giocano molti elementi provenienti dalla Serie C: "Non voglio dare consigli ai colleghi, nella mia carriera ho sempre cercato nelle categorie inferiori, in C ci sono buoni giocatori, bisogna avere coraggio, sapere aspettare. I nomi a volte servono più alle piazze. Il tempo dice sempre come stanno le cose, il campo è l'ultimo giudice".

Al direttore è stato chiesto se nutra qualche rimpianto per il periodo del mercato di gennaio: "Non guardo al passato, quando si arriva in fondo quello che si ha è quello che si merita. Se siamo terzi è perché le due davanti sono state più forti. Nei momenti decisivi non siamo riusciti ad alzare l'asticella. Io sono orgoglioso dei ragazzi, ci andiamo a giocare gli spareggi. Tornare indietro a gennaio, a gare come Palermo dove non meritavamo di perdere ma abbiamo perso, o alla gara col Perugia che forse è l''unica partita che meritavamo di perdere non serve. La società ha fatto tutto quello che era nelle sue corde. Era la prima stagione, volevamo ripianare il bagno di sangue degli scorsi anni, grazie a questi calciatori e a questo tecnico, ci sono dei singoli che sono sulla bocca di tutti. Questo grazie al gioco di squadra, è stato fatto un lavoro straordinario. Il percorso è stato accelerato rispetto ai programmi. Oggi teniamoci questo, vorrei che tutti avessimo una sola linea, stare vicino a questa squadra. Abbiamo girato l'Italia, abbiamo dato tutto su ogni campo della B, un campionato equilibratissimo, dove ci sono due retrocesse con un budget da milioni di euro. Il resto sono chiacchiere".

Su cosa lo rende più orgoglioso: "Vedere 50mila persone allo stadio. Significa aver creato un'alchimia con la città, essere tra i primi 10 d'Europa per presenze allo stadio. Potrei citare i singoli, ma sta agli altri giudicare il mio operato. Non voglio esaltarmi ma dimostrare di volta in volta. Quando sono arrivato era una città spaccata, mi piace aver riportato unione. Ho dimostrato negli anni che le sfide non mi preoccupano. Ad Ascoli ci salvammo in maniera pericolosa, ho accettato Bari in una C con un solo posto per essere promosso. Per la Serie A sono pronto ma serve supporto societario".

Polito ha commentato anche la stagione di Ceter e Scheidler: "Aurélien ha dato qualcosa alla squadra, ha fatto qualcosa, il suo percorso seppur altalenante, ci aspettiamo di più. Ha sofferto l'impatto col nuovo campionato, ma deve dare di più, alla lunga potrà dire la sua. Damir aveva la sola problematica a livello fisico. Sono sicuro che possa dare ancora molto, spero di averlo disponibile. Abbiamo provato più soluzioni per curarlo, spero possa essere riconoscente con un gol decisivo".

Polito guarda avanti senza rimpianti: "Siamo una squadra al terzo posto, non voglio rimorsi, la squadra ha fatto tanto. Noi in Serie A vogliamo andarci, vogliamo migliorare, se ho un'occasione da sfruttare la sfrutto come un carro armato. Ce la metteremo tutta. Vorrei che alla semifinale ai play-off all'arbitro tremasse il fischietto per quanta gente c'è allo stadio. Morachioli me l'ha chiesto una squadra di Serie A. Abbiamo Esposito, tra i migliori giovani d'Italia. Sono pienamente soddisfatto, non ho rimorsi, rancori, penso solo a raggiungere la Serie A".

Così com'è già stato per altri protagonisti biancorossi, anche a Polito è stato chiesto chi preferirebbe non incontrare ai play-off: "Non saprei dire qual è la squadra peggiore da affrontare. Il Venezia sta arrivando con grande forza. I play-off sono strani, sono partite che possono essere decise da dettagli, sono gare tirate, sono tutte forti. Dobbiamo pensare a ciò che possiamo metterci noi, non agli altri. E poi anche noi siamo una preoccupazione per le altre squadre".

Al direttore è stato chiesto anche se rimarrà anche nel caso in cui il Bari resti in Serie B: "Il presidente di noi è contento. Parla poco, non è un uomo di calcio, parlerà prossimamente. Stiamo spesso insieme, lui per me è un grande uomo e un grande presidente. Ha i programmi ben chiari. La proprietà non è avventuriera, sa che se dovessimo rimanere in B, andare avanti, è giusto che ci sediamo e facciamo un programma per alzare il livello. C'è stata una crescita in anticipo. Mi sono sempre messo in gioco in situazioni non semplici".

Sul clima avverso al Bari creatosi dopo la partita con il Pisa: "Sono nel calcio da tanti anni, recriminare è un segno di debolezza. Dopo Pisa ne ho sentite di ogni. Io non penso mai alla cattiva fede. Gli arbitri vanno aiutati. Noi abbiamo recriminato poco. Sono serenissimo per i play-off, non credo ci saranno ritorsioni contro di noi, non abbiamo avuto favoritismi, abbiamo avuto il nostro. Pensiamo solo a ciò che la squadra è in grado di fare"

Da quando esistono i play-off in Serie B, cioè da 9 stagioni, solo in due occasioni le terze classificate sono state promosse: "Il regolamento è questo, sarebbe stato più bello se fosse stato ancora come quando giocavo nella Salernitana, allora salivano quattro squadre e noi saremmo stati promossi addirittura in anticipo. Ai play-off vince chi è più forte in quel momento, chi ci arriva meglio fisicamente e mentalmente e che ha pure un po' di... fortuna. Le statistiche sono fatte per essere cambiate, speriamo di invertire la statistica. Inutile parlare dei quattro pareggi bisogna sempre andare in campo per vincere".

Sui limiti mostrati dal Bari nelle gare in casa: "Nel momento in cui ci sono stati i pienoni allo stadio non abbiamo mai dato una soddisfazione, è vero. Come dicevo prima le statistiche sono fatte per essere sovvertite. Ci sono state grandi prestazioni ma non risultati. Quel boato deve esplodere. Io mi fermo sempre coi tifosi perché l'unione porta avanti".

Polito ha commentato anche l'infortunio di Pucino: "Io mi lego ad ogni mio giocatore, dò tanto e ricevo tanto, poi Raffaele ha già dei trascorsi con me (ad Ascoli ndr). Lui può piacere o non piacere, ma è un giocatore che nei momenti importanti c'è sempre. Ci mancherà ai play-off, speriamo di recuperarlo anche se Dorval ha qualità importanti, sotto questo aspetto sono tranquillo".

Molti giocatori sotto contratto con il Bari sono in scadenza, ma ora non è tempo di pensare a questi aspetti: "È tutto rimandato alla fine, in base a dove siamo, in base ai programmi, si tirerà una linea".

Su quali sono gli errori da evitare ai play-off: "È un momento in cui non ci sono favoriti. Gli errori da non fare? Ci vuole attenzione ad ogni particolare. Se devo trovare un neo abbiamo segnato poco sui calci da fermo, ai play-off mi piacerebbe riuscissimo a sfruttarli".

Il ds ha risposto anche su quali calciatori potrebbero essere confermati in caso di Serie A "Se verrà non ci faremo trovare impreparati. In parecchi possono trovare spazio in A, in molti ci arrivano solo vincendo con la propria squadra. Non avessi vinto col Catania io la A la guardavo dalla tv. Col Catania eravamo in 12-13 in A, dalla B. Per me il calcio anche se cambiano gli anni non cambia. Lo abbiamo dimostrato dalla C alla B. Noi non abbiamo messo nessuno sul mercato. Se andiamo in A non è detto che parta chi è richiesto".

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