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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

L'influenza dei clan sulle Comunali 2019: 130 arresti a Bari, nei guai consigliera comunale e il marito

Oltre mille agenti della Polizia impegnati nell'operazione. Le misure cautelari sono state emesse dal gip su richiesta della Dda. Sequestrati beni per complessivi 20 milioni di euro

La Polizia ha eseguito, alle prime luci dell'alba a Bari e nell'area metropolitana del capoluogo, due ordinanze nei confronti di 130 persone emesse dalla Sezione Gip presso il Tribunale di Bari, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nonché a ingenti sequestri di natura patrimoniale. Oltre mille gli uomini impegnati nel blitz denominato 'Codice interno'. Tra i destinatari delle misure, anche persone "appartenenti o contigue" al clan Parisi-Palermiti attivo nel quartiere Japigia del capoluogo pugliese.

Le persone coinvolte sono ritenute responsabili, a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsioni, porto e detenzioni di armi da sparo, illecita commercializzazione di sostanze stupefacenti, turbata libertà degli incanti, frode in competizioni sportive, tutti reati aggravati dal metodo mafioso, nonché del reato di cui all’articolo 416 ter del codice penale (scambio elettorale politico-mafioso). In base alle indagini della Dda sarebbe stata documentata una presunta ingerenza elettorale politico-mafiosa, in particolare di consorterie criminali di stampo mafioso come i Parisi-Palermiti e gli Strisciuglio, nelle Elezioni Comunali di Bari del 26 maggio 2019. 

Tra gli arrestati, in base a quanto riporta Lapresse l'ex consigliere regionale Giacomo Olivieri (in carcere), la moglie Maria Carmen Lorusso, attuale consigliera comunale a Bari, eletta con la lista 'Di Rella sindaco' e attualmente in maggioranza con 'Sud al Centro'. Ai domiciliari anche il padre di quest'ultima, Vito Lorusso, medico oncologo, già arrestato lo scorso 12 luglio (e rimesso in libertà il 27 dicembre 2023) con le accuse di concussione e peculato ai danni di 17 pazienti. In manette anche il cantante neomelodico Tommaso 'Tommy' Parisi, figlio di Savinuccio Parisi, ritenuto figura di primo piano nel rione Japigia del capoluogo pugliese.

L'operazione 'Codice interno': i nomi degli arrestati

Le immagini del blitz a Bari: arresti e sequestri

L'operazione, spiega la Polizia, "rappresenta l'epilogo di meticolose investigazioni, dal 2016 ad oggi" ed è stata condotta attraverso una poderosa attività tecnica d’intercettazione "sia telefonica che telematica (che in una occasione ha consentito di sventare un progetto di omicidio) ed ambientale", di "servizi di pedinamento ed osservazione, perquisizioni, sequestri di armi (30 armi da fuoco tra pistole e mitragliatrici, 3 silenziatori ed oltre 700 cartucce di vario calibro), stupefacenti, somme di denaro con arresti in flagranza di reato, il tutto corroborato e riscontrato dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, nel contesto temporale della guerra di mafia a Japigia che ha prodotto tre omicidi nel 2017".

Contestualmente all'esecuzione dei provvedimenti, sono stati eseguiti patrimoniali d’urgenza, disposti dalla Dda, "di beni e patrimoni riconducibili alle attività delittuose in contestazione o costituenti patrimoni di ingiustificata provenienza, sproporzionati rispetto alle reali capacità reddituali, nei confronti di 16 persone indagate, alcune delle quali già destinatarie delle su indicate misure cautelari personali, per un ammontare approssimativo" di 20 milioni di euro, e "comprendenti diversi immobili, tra appartamenti e capannoni industriali, quote di società commerciali, industriali e di servizi, conti correnti bancari e postali, autovetture e beni di lusso".

"Il livello di infiltrazione" del presunto "sodalizio mafioso - spiegano gli investigatori - in taluni settori della vita politica ed imprenditoriale del territorio" sarebbe passato "anche attraverso la collocazione di sodali al loro interno, in particolare di un nipote e di un fratello del capo, in maniera da essere presenti all’interno di una società partecipata comunale e una nota società di automotive, in relazione alle quali, il Tribunale Sezione Misure di Prevenzione ha disposto la misura di prevenzione non ablativa dell’amministrazione giudiziaria di aziende ex articolo 34 del codice antimafia". Il Tribunale Sezione Misure di Prevenzione ha inoltre disposto il sequestro finalizzato alla confisca di un cospicuo complesso immobiliare. 

Ulteriori dettagli dell’operazione verranno resi noti nel corso di una conferenza stampa programmata nella sede della Procura della Repubblica di Bari, alla presenza del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.

(notizia in aggiornamento)

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