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Cronaca Bitonto

Estetista ferita per errore durante agguato a Bitonto, chiesti 8 anni di reclusione per il boss Conte

I fatti avvennero a marzo dello scorso anno. Il proiettile colpì di striscio la 29enne Angela Caldarola. Nel processo è imputato anche un gregario del capoclan, ritenuto l'esecutore del raid

Otto anni di reclusione: è la richiesta fatta dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari nell'ambito del processo che vede imputato Domenico Conte, boss bitontino, per il ferimento di una donna durante una sparatoria tra clan rivali avvenuta a marzo dello scorso anno. Si tratta dell'estetista 29enne Angela Caldarola, colpita di striscio da un proiettile sparato da un tetto dal sicario di Conte; raid punitivo organizzato per uccidere un esponente del clan rivale dei Cipriano. Nel processo celebrato con rito abbreviato, Conte è imputato con un gregario, il 23enne Danilo Gentile, per i reati di lesioni personali, detenzione e porto abusivo illegale di armi e spari in luogo pubblico, con l’aggravante mafiosa. Per Gentile, ritenuto l'esecutore materiale del delitto, il pm della Dda di Bari Ettore Cardinali ha chiesto la condanna a sette anni di reclusione.

Agguato organizzato per rispondere al ferimento di qualche settimana prima di due sodali del gruppo criminale capeggiato da Conte. Il capoclan rischia anche un’altra condanna a 20 anni di reclusione perché è ritenuto il mandante dell’agguato del 30 dicembre 2017 in cui rimase uccisa, per errore, l’83enne Anna Rosa Tarantino. La sentenza per il ferimento della 29enne, sarà letta il prossimo 9 maggio nell'aula bunker di Bitonto, mentre per l'omicidio Tarantino - e per altri tre agguati di mafia maturati nell’ambito della stessa guerra tra i due clan rivali - il 30 aprile.

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