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Sabato, 27 Aprile 2024
Comunali Bari 2024

Decaro parla alla città, le lacrime e la conferenza fiume in Comune: "Bari sfida la mafia. Noi i clan li abbiamo denunciati"

L'intervento del sindaco all'indomani della comunicazione dell'avvio del procedimento per una Commissione che valuterà l'ipotesi di scioglimento del Consiglio comunale per presunte infiltrazioni mafiose: "Risponderemo in maniera serena e non abbiamo nulla da nascondere"

Un'aula Dalfino gremita con la Giunta, i consiglieri comunali di maggioranza, ma anche di cittadini e sostenitori: tra momenti di commozione, con la fascia tricolore indosso, il sindaco di Bari Antonio Decaro ha parlato alla città dopo la notizia dell'apertura di una Commissione, da parte del Ministero dell'Interno, per verificare le condizioni di un eventuale scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. Una circostanza seguita al blitz dell'inchiesta 'Codice Interno' della Dda che, il 26 febbraio scorso, ha portato a 130 arresti su presunte connessioni tra Mafia locale e politica e che ha visto, tra gli altri ordinanze di custodia cautelare ai danni dell'ex consigliere regionale Giacomo Olivieri e della moglie Maria Carmen Lorusso, consigliera comunale eletta con il centrodestra e poi passata con la maggioranza. 

Decaro è entrato in aula e si posto tra gli scranni della Giunta posando un grosso plico con 13 faldoni e migliaia di pagine nelle quali ha voluto mostrare l'impegno del Comune contro i clan e la mafia in città durante i 10 anni di mandato. Denunce e segnalazioni da parte del sindaco e dell'amministrazione cittadina, da questioni legate al commercio in città, all'estorsione per l'Albero di Natale di piazza del Ferrarese, fino alle fornacelle di San Nicola, ai mercati cittadini e a Torre Quetta. Nella stanza affianco, quella della Giunta, sono stati appesi ai muri decine di articoli di giornali e siti locali sulle vicende menzionate dal primo cittadino durante il suo intervento: "A Bari - ha detto Decaro - ci sono 14 clan ma questa città ha tantissime persone per bene che sono molte di più dei criminali. La città ha capito che non deve girare la testa dall'altro lato. La presenza della mafia non va nascosta, ma va affrontata, sfidata, cercandogli di togliere territorio, risorse e soprattutto influenza sulle nuove generazioni affascinate dal guadagno facile".

La sala Giunta con gli articoli di giornale e siti sulle denunce e l'impegno del Comune contro la mafia negli ultimi anni

"Il mio atto di oggi - ha tuonato il sindaco - è di legittima difesa della nostra città. Io sono sempre stato corretto e sono stato il primo cittadino di tutti, soprattutto di chi non mi ha votato. Lo stesso ho fatto alla guida dell'Associazione Nazionale dei Comuni italiani". "Ieri ho avuto la telefonata dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi" che annunciava l'avvio della procedura per la Commissione "ed ero con la scorta. Se c'è solo un'anticamera di sospetto sul sottoscritto, allora rinuncio alla scorta stessa. Non posso essere considerato allo stesso tempo un sindaco Antimafia e il Ministero dell'Interno mi manda una richiesta di accesso al Comune"

Quindi un attacco al centrodestra: "A me ha inquietato - ha rimarcato - vedere parlamentari di quello schieramento, due viceministri e un vicepresidente Commissione Antimafia, andare a parlare dopo gli arresti e dopo che la Procura diceva che era un caso isolato e che il Comune aveva sempre seguito la strada del contrasto alla criminalità organizzata. Non ho reagito perchè rispetto le istituzioni, ho fatto quello che mi è stato chiesto, ho parlato con il ministro. Ho consegnato alle 12 di due giorni in Prefettura il plico con migliaia di pagine. Mi era stato richiesto per far capire cosa avesse fatto il Comune in questi anni contro la mafia. Nemmeno dopo 24 ore, e non credo abbiano letto questi fascicoli, mi è arrivata la telefonata che annunciava l'arrivo della Commissione. Io rispondo alla mia città, ai miei cittadini e, con onore, alla Commissione. Risponderemo in maniera serena e non abbiamo nulla da nascondere". "Dal centrodestra - ha poi aggiunto il sindaco - sento dire 'andiamo a riprenderci la nostra città' con toni simili a Gomorra. Non vi riprenderete niente. La città è dei baresi e dei cittadini che si impegnano con onestà. Evidentemente la scelta del centrodestra è comunicativa. Sono due settimane che convocano commissioni, fanno comunicati. C'è evidentemente un'idea di inquinare la campagna elettorale, di far annullare forse la partita. Ho dovuto denunciare quello che sento, lo devo alla mia città, alla storia della mia amministrazione, alla mia dignità. Vivo da 9 anni sottoscorta perchè mi sono messo scontro la criminalità organizzata. Vedere arrivare una commissione che deve fare un'ispezione Antimafia nel mio Comune mi rende deluso da uomo dello Stato. Ho sempre rispettato sindaci, ministri, parlamentari, mai utilizzato questioni giudiziarie per attaccare la parte avversa".

Poi, un'altra stoccata contro il trasformismo: "In questo senso abbiamo colpa anche noi perchè gira e gira, tra gli arrestati c'è chi è entrato nell'alveo ella maggioranza. Queste persone cercano di andare sempre dove si vincono le elezioni. Noi, come Giunta, non abbiamo mai avuto questioni giudiziarie, mai cambiato assessori. Abbiamo affidato gare per un miliardo di euro e mai avuto problemi. In questi anni abbiamo cercato di alzare argini contro la criminalità organizzata - ha ricordato Decaro - . Abbiamo fatto tante denunce che non ricordo neppure più. Bisogna alzare barriere e creare anticorpi" facendo "un fronte Comune. Questa città non è più quella degli anni '90" ma dobbiamo "eliminare la zona grigia dove prolifera il malaffare" ha concluso il sindaco.

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