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Comunali Bari 2024

Dieci giorni alle Primarie del centrosinistra per Bari 2024: il confronto tra Michele Laforgia e Vito Leccese

In vista del 7 aprile i due candidati si confrontano per Baritoday: idee e proposte con l'obiettivo di tracciare un quadro della Bari del futuro, senza dimenticare l'attualità e lo scenario politico

Dieci giorni alle Primarie che designeranno il candidato sindaco del centrosinistra alle prossime Elezioni Comunali di giugno a Bari. Michele Laforgia e Vito Leccese, i due esponenti in corsa per la consultazione del prossimo 7 aprile, che si svolgerà in 6 seggi distribuiti tra i vari municipi cittadini, si confrontano per Baritoday: idee e proposte con l'obiettivo di tracciare un quadro della Bari del futuro, senza dimenticare l'attualità e lo scenario politico.

Tra pochi giorni il centrosinistra sceglierà il proprio candidato sindaco. Una consultazione alla quale si è arrivati non senza travagli e polemiche nelle settimane scorse. Quanto è difficile mantenere unita ogni giorno la coalizione e a che punto è la macchina organizzativa in vista del voto?

Laforgia: "Non è compito dei candidati organizzare le elezioni. Ho dichiarato che non mi sarei occupato delle regole. D'altra parte volevo chiamare le Primarie in un altro modo. Tenere unita la coalizione è facile. Parlo per me: avevamo già raggiunto un'unità molto ampia, da Italia Viva al Movimento Cinque Stelle. Quello che è difficile è fare campagna elettorale. Sembra come se Bari fosse finita in un'emergenza criminalità. Prima eravamo a Stoccolma e oggi siamo a Caracas? L'idea di prima era sbagliata e lo è altrettanto quella attuale".

Leccese: "Mi auguro che la consultazione del 7 aprile possa essere ampia e partecipata. Ho sempre sostenuto che rispetto ai rischi e alle patologie della democrazia, solo attraverso un'ampia partecipazione democratica si possa contrastare determinati fenomeni. Più c'è partecipazione, tanto meno ci possono essere condizionamenti. Non è semplicissimo fare una consultazione di questo tipo all'interno dello schieramento molto ampio di centrosinistra. Parliamo di esperienze civiche che fanno riferimento a Antonio Decaro, Michele Emiliano, al Pd, ai Verdi e a tante formazioni locali oltre ad esempio i 5stelle. Credo che queste Primarie siano nate sull'esigenza di tutelare il bene dell'unità che si persegue non solo tenendo bassi i toni della campagna ma valorizzando le cose che ci uniscono. Ci sono dei valori di fondo che sono comuni a tutti e del resto abbiamo sempre detto che i due candidati hanno uno standing simile per formazione e sensibilità politica".

Da poco si è insediata la Commissione d'accesso per verificare l'ipotesi di scioglimento del Comune di Bari. Da una parte i cittadini si schierano con il sindaco Decaro come è avvenuto sabato scorso, dall'altra le opposizioni continuano ad attaccare l'amministrazione. Qual è la vostra opinione sugli ultimi turbolenti giorni che hanno visto Bari sulla scena nazionale?

Laforgia: "E' un idea surreale quella che Bari sia diventata Gomorra. Che questa operazione sia tutta strumentale è sotto gli occhi dei baresi, i quali conoscono la città e sanno benissimo che ha fatto enormi passi in avanti negli ultimi 20 anni. Chi dice il contrario nega la realtà. L'amministrazione della città di Bari ha sempre operato nella legalità ed è un fatto noto. Immaginare di sciogliere il Consiglio e impedire ai cittadini di votare è solo un'operazione di propaganda politica non contro il centrosinistra che governa, ma contro la città e per certi versi contro la democrazia".

Leccese: "Ben venga la Commissione d'accesso. C'è un'amministrazione trasparente che senza alcun condizionamento ha lavorato per il bene della città. I risultati di questo buon governo sono sotto gli occhi di tutti. Esiste un dato politico e su questo c'è da riflettere. La piazza si è schierata per affetto e a tutela dell'immagine della propria città. In questo contesto è rappresentata dal suo primo cittadino. E' fuori di dubbio che nella genesi di questa vicenda ci sia stato un condizionamento politico. Esponenti del centrodestra con due rappresentanti del Governo si sono recati dal ministro Piantedosi solo 24 ore dopo la notizia degli arresti. Non c'è stato neppure il tempo di leggere la copiosa documentazione allegata alle ordinanze cautelari: chiedere lo scioglimento significa una strumentazione politica di un procedimento che per complessità e delicatezza dovrebbe essere tutelato e salvaguardato da qualsiasi forma di condizionamento. I parlamentari del centrodestra dovrebbero avere a cuore l'immagine della città. Loro pensavano di usare il manganello, invece c'è stato un effetto boomerang rispetto a questa iniziativa. Lo abbiamo visto con la partecipazione della gente in piazza del Ferrarese sabato scorso".

Qual è il vostro giudizio sul lavoro degli ultimi 5 anni di mandato svolti dal sindaco Antonio Decaro? C'è qualcosa su cui si poteva fare di più o lavorare meglio?

Laforgia: "ll mio giudizio è largamente positivo. Io sono dentro la storia del centrosinistra e dentro quella della maggioranza pur non avendo mai governato. Una delle cose che si poteva fare meglio è la gestione delle partecipate e dei servizi pubblici di queste società, come l'Amtab. Su questo aspetto bisognerebbe cambiare il criterio di scelta dei manager pubblici che sono di nomina politica".

Leccese: "Un giudizio positivo rispetto a quello che ha realizzato e programmato l'amministrazione. Come spesso accade rispetto a chi fa, questa esperienza non è esente da errori o da cose che potrebbero essere modificate, rivisitate e migliorate. Ad esempio, la mobilità sostenibile credo vada ripensata alla luce delle esigenze che si stanno affacciando, tipo le eventuali pedonalizzazioni di altre aree centrali che se realizzate dovranno consentire ai residenti di avere zone e parcheggi pertinenziali a disposizione. Sono per contestualizzare ulteriori interventi di questo tipo alla creazione di posti in quartieri come Madonnella, Umbertino, Libertà e Murattiano. Sulle piste ciclabili cercherei di rivederle e rimetterle in sicurezza, potenziandone anche altre".

La visione della Bari del futuro non può prescindere dal lavoro e dalle attività economiche, tra cui commercio e turismo, il primo non più forte come un tempo, il secondo sempre più trainante per l'economia della città. Quali proposte avete in programma?

Laforgia: "Sul commercio ritengo che l'amministrazione abbia posto iniziative utili di sostegno a quello di prossimità, ma se noi non risolviamo il problema della mobilità in città e dell'arredo urbano dei quartieri è difficile restituire dignità al commercio. Quanto al turismo, dobbiamo uscire dall'equivoco di considerare Bari una città turistica. E' una meta attrattiva ma ha ancora un'offerta agli albori. La città turistica organizza i suoi servizi e la sua offerta su una domanda da parte dei visitatori. Questi arrivano a Bari, trovano un bel clima, un'ottima offerta enogastronomica, e una città accogliente. Non trovano, però, una città realmente turistica: un esempio, a riguardo, può essere quello del sistema museale che abbiamo a Bari".

Leccese: "Lo staff del sindaco ha avviato una serie di iniziative finalizzate al recupero della vocazione mercantile della città. Sino a 20-30 anni fa la zona centrale e via Manzoni erano dedicate al commercio e c'erano persone che venivano a Bari da tutta la regione o fuori Puglia. Il mondo è cambiato ma c'è la necessità di recuperare questa vocazione, anche valorizzando il valore sociale di tenere aperta una saracinesca. In questa direzione va Il progetto 'Un negozio non è solo un negozio' che sta dando ottimi risultati. Un intervento simile è stato fatto per l'artigianato. Le due vocazioni possono supportarsi a vicenda. Sul turismo c'è ancora tanto da fare. Bari è una città piena di turisti ma non è ancora turistica. Si è trovata a gestire un exploit consumato in pochissimo tempo. L'appeal turistico va bene ma non può essere a scapito dei cittadini. La stragrande maggioranza delle seconde case sono utilizzate per b&b o locazioni brevi e tutto questo avviene a scapito di giovani coppie, famiglie, studenti fuori sede. L'Istat ha certificato un aumento del 45% del caro affitti nella città di Bari e quindi rispetto a questo bisogna dare delle risposte immediate. L'idea è quella di potenziare l'agenzia per la casa, da poco istituita, consentendo di accompagnare studenti, giovani coppie e famiglie nella ricerca di un alloggio. supportarli sul piano finanziario e operare con la leva della fiscalità rispetto a chi utilizza per finalità turistiche gli immobili di proprietà. Una parte della tassa di soggiorno deve essere utilizzata a ristoro di questa emergenza che si è determinata".

Le periferie reclamano più inclusione e attenzioni, ovvero opportunità, collegamenti e integrazione con i quartieri centrali. Come far sentire 'baresi al 100%' i cittadini che vivono nelle zone più distanti dal cuore del capoluogo?

Laforgia: "La prima cosa che si dovrebbe fare è smetterle di chiamarle periferie non per una questione di nomi ma di sostanza. Le periferie non sono un caso geografico. Ci sono quartieri lontano dal centro che hanno caratteristiche di zone non lontane e viceversa. I quartieri devono essere dotati della capacità di autogovernarsi e devono avere servizi essenziali che al momento sono venuti men. Bisogna fare in modo che questa città attualmente monocentrica diventi pluricentrica. In questo modo ci renderemmo conto che nei quartieri non centrali ci sono cose importanti da meritare più attenzione, anche turistica".

Leccese: "Al di là dell'infrastrutturazione fisica dobbiamo puntare su quella sociale, recuperando il senso di appartenenza alla comunità. Dobbiamo riparare agli errori fatti da Bari negli anni '70, dove scellerate scelte politiche hanno consentito la realizzazione di quartieri distanti 15-20 km dal centro, con un consumo di territorio enorme e un danno alle amministrazioni comunali. Portare urbanizzazioni primarie e secondarie nonchè servizi in questi quartieri ha comportato investimenti insufficienti a farli sentire appartenenti allo stesso territorio. Oggi purtroppo le periferie non sono solo quelle distanti dal centro ma ci sono anche quartieri meno lontani in cui si vive una condizione di periferia sociale. Dobbiamo potenziare le nostre iniziative in termini di inclusività e soprattutto rivedere le politiche sociali per renderle più efficaci ed efficienti. La nuova amministrazione deve sancire un patto forte con gli operatori del terzo settore, ripensando modelli e iniziative di protezione sociale e soprattutto iniziando a fare urbanistica in modo diverso rispetto al passato". 

La questione del decentramento e dell'efficacia dei Municipi è uno degli elementi non completamente risolti negli ultimi anni. Come si può conciliare l'autonomia con un'amministrazione efficiente e vicina alle esigenze dei cittadini?

Laforgia: "Il decentramento è stato pensato esattamente per questa ragione. non c'è motivo per cui un cittadino di Torre a Mare debba andare necessariamente in centro per una carta d'identità e ci sono sistemi semplici da utilizzare. Il problema è quello di una dotazione minima di servizi, come ad esempio asili e scuole. Bisogna pensare alla 'città dei 15 minuti' per la quale chi vive in un quartiere non ha bisogno di spostarsi e a volte a Bari lo si fa di tanti km. E' un principio di democrazia. I cittadini dei quartieri non centrali non devono chiedere, devono realizzare perchè ne hanno diritto. La democrazia e il buon governo sono principi che vanno insieme".

Leccese: "Io credo molto nella possibilità che il decentramento diventi attraverso i Municipi l'istituzione più vicina ai cittadini. Un ente di prossimità che non sia soltanto rappresentanza del Comune centrale ma anche un presidio sul territorio per raccogliere esigenze e fabbisogni, dando risposte concrete. Per arrivare a questo bisogna rivedere profondamente il modello organizzativo dei Municipi e adottare delle modifiche al regolamento sul decentramento affinchè vengano implementate le competenze, assegnando anche personale, risorse umane e finanziarie gestite direttamente dai Municipi o non come avviene ora dal Comune centrale.

L'ultima domanda è sul centrodestra cittadino. L'opposizione non ha ancora trovato il proprio candidato sindaco. Come giudicate questo impasse a circa 2 mesi dal voto?

Laforgia: "Lo considero un doppio danno per la città. L'opposizione di destra è un fantasma da sempre e Bari è una città senza opposizione. E' un problema perchè anche chi governa ha bisogno di un'opposizione attenta. Il danno rischia di trasformarsi in catastrofe. L'unica attività dell'opposizione è, al momento, quella di impedire ai cittadini di votare, danneggiando anche la reputazione della città. Un atteggiamento che pagheranno duramente. Se la destra regala al Sud l'autonomia differenziata e a Bari lo scioglimento del Consiglio, ho il dubbio che possano avere una messe di voti alle prossime elezioni. Prendiamo atto di questo. Dovremmo quasi aiutarli a trovarne un candidato".

Leccese: "Manca poco più di un mese al termine della presentazione delle liste e devono prevedere l'apparentamento con un candidato sindaco. Ad oggi questo candidato non ha un volto, nè un nome. Temo, ma è più che un sospetto, che l'improvvida iniziativa dell'ipotesi di scioglimento del Comune di Bari sia dietro questo apparente ritardo".

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