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Domenica, 28 Aprile 2024
Calcio

Bari, Luigi De Laurentiis: "Dispiaciuto per il clima ma non mollo e la scelta di Iachini lo conferma"

Il presidente dei biancorossi era presente alla conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore della prima squadra e oltre a dare il benvenuto a mister Iachini ha detto la sua sulle polemiche delle ultime settimane

Alla vigilia della presentazione di Iachini non era prevista la sua parteicipazione, invece, Luigi De Laurentiis ha voluto essere presente, cogliendo anche l'occasione per parlare del momento complicato a livello societario e personale dopo le contestazioni degli ultimi giorni.

"Ci tenevo ad essere qui stamattina per dare il benvenuto a Iachini - ha detto il presidente biancorosso -. Vorrei partire un attimo da questi ultimi mesi. Non è un momento facile per via di tante situazioni. Voglio partire dalla finale, non è stato compreso fino in fondo che mazzata sia stata perdere a una manciata di secondi dalla fine. Abbiamo confermato mister Mignani perché lui sentiva di poter andare avanti anche dopo una botta così dura, e come ho già detto in passato non volevo fare lo stesso errore che commisi con Vivarini".

Sulle cessioni di Caprile, Cheddira e Folorunsho e l'accusa di aver smantellato la squadra dello scorso anno: "Parliamo di tre giocatori che sono stati protagonisti di una stagione incredibile e che hanno desiderato fortemente la Serie A. Nessun giocatore rimarrebbe in Serie B avendo offerte dalla massima serie. Sarebbe stato impossibile trattenerli, non ho smantellato ma accolto il desiderio di tre calciatori. Se la traversa di Folorunsho fosse entrata, il fatto che fosse di proprietà del Napoli non avrebbe creato problemi... Ci siamo affacciati sul mercato, è arrivato Ménez, poi i vari Diaw, Aramu, Acampora, giocatori di livello. Siamo ripartiti con grande difficoltà: ci sono stati gli infortuni di Ménez e Diaw. Poi abbiamo dovuto fare i conti con la delusione di mister Mignani, prendendo la difficile decisione di esonerarlo. Appena arrivato il nuovo allenatore si è fatto male Maiello, giocatore per noi fondamentale, ed è stata la prima difficoltà per  mister Marino. Non cerchiamo alibi: siamo arrivati a gennaio e abbiamo preso quattro giocatori di cui tre dalla Serie A. Abbiamo un giocatore fuori lista, sono stati fatti sacrifici importanti. Dopo ci sono state ulteriori difficoltà che ci hanno portato a esonerare un altro allenatore. Durante il mercato si è fatto male Koutsoupias. Abbiamo fatto errori, sono qui a metterci la faccia. La prova che non mollo mai è aver scelto un top come allenatore, con un impatto economico importante, un contratto fino a giugno 2025. Qui si continua a costruire: il nostro è un percorso nonostante le difficoltà e gli errori".

A LDL, oggetto di striscioni pesanti e insulti sui social e dal vivo, è stato chiesto cosa lo abbia irritato di più: "Mi spiace si creino situazioni difficili, che distraggono dalla nostra vera mission che è vincere, arrivare al risultato più importante. Sono arrivato qui sei anni fa. C'erano polvere, uffici fatiscenti, uno stadio che perdeva pezzi. Mi spiace che tutto il clamore che si stia creando, non tenga conto che c'è un presidente che ha sempre investito e partendo dalla D ha sfiorato la Serie A. L'arrivo di questo allenatore è la vera prova. Non fa piacere a nessuno ricevere fischi e insulti, vorrei che il tifo si concentrasse sul sostenere la squadra, il nuovo mister che arriva al campo alle 7 e va via alle 20:30. Lavora su ogni singolo dettaglio con impegno e onestà. Non sono irritato ma dispiaciuto".

Nessuna novità sul fronte di un'eventuale cessione della società: "Amo questa piazza e continuerò a farlo anche nelle difficoltà. Per il Bari sono stato lontano dai miei figli, mi sono distratto dal cinema. Prima di questa avventura trascorrevo quattro mesi all'anno a Los Angeles per le mie attività legate al cinema. Potevo prendere altre direzioni ma ho sposato la mia mission aziendale. Sono stato presente nella scelta di ogni aspetto dalla ricostruzione. Io e mio padre siamo due amministratori unici che gestiscono separatamente le proprie scelte. Ci sono sinergie di pensiero ma le gestioni sono indipendenti. Tutto il tempo investito fino ad oggi l'ho fatto autonomamente. Per questo mi sono dissociato dalle sue parole. Poi ha compreso di essere stato frainteso e si è scusato. Al di là del fatto che questo basti o meno, sapete benissimo chi c'è dietro ogni singola decisione che riguardi il Bari e sono io. Trattative? Il Bari è un franchise sportivo di prima classe. Sul mercato italiano ci sono poche squadre appetibili. Il Bari può essere una di quelle, se un giorno arriva un fondo con la volontà di investire, verrà ceduta, ma solo in mani importanti. Questo stadio potrebbe essere rinnovato, ho visto il progetto di Renzo Piano, è bellissimo. Nel frattempo però abbiamo lavorato con grande onestà, non abbiamo debiti, abbiamo ottenuto risultati sportivi. Cordate? Dove sono? (ride ndr)". 

Il presidente si è detto dispiaciuto del malumore dei tifosi e di un rapporto con la piazza che sembra compromesso: "Ho sempre cercato di costruire una programmazione trasparente. Se si può recuperare il rapporto con i tifosi voglio farlo. Sono qui per parlare. La trasparenza del percorso è agli atti. Sono a piena disposizione. Per me è un dispiacere avere quest'aria. Vorrei che la piazza si concentrasse sui momenti sportivi. I risultati quest'anno sono arrivati più difficilmente, ma noi siamo i primi a cui non fa piacere. Un conto è essere insultato dalla Curva, che è distante, ma quando sono in tribuna e ricevo insulti da destra e da sinistra non è piacevole, ve lo assicuro. I miei familiari sono scappati impauriti, io però ho una responsabilità e non mi vado a nascondere. Ho preferito rimanere seduto, non andare nello Sky box. Se i tifosi vogliono parlarmi io sono disponibile".

Sulle cessioni di Caprile e Cheddira e sul reinvestimento dei proventi: "Tolto il 50% da dare al Parma e le commissioni degli agenti, abbiamo investito tutto, e nonostante le plusvalenze, chiuderemo di nuovo in rosso. Non è facile ripianare i debiti. Non tutti gli anni si riesce ad andare bene".

Sugli striscioni e sullo strappo con la città: "Se mio padre non si è scusato ci penso io. Si è reso conto di essere stato frainteso. Col sindaco ci sentiamo frequentemente, ci siamo sempre sostenuti, comprendo la posizione. La rottura con la città mi dispiace, amo questa città e i baresi. Come può non dispiacermi".

A De Laurentiis è stato chiesto se si aspettasse più credito dai tifosi: "Ero contento del fatto che la scelta di un allenatore come Iachini avesse riportato un po' di serenità. Voglio elogiare chi va in trasferta, una bellissima rappresentanza. Non sono qua per arruffianarmi i tifosi. Quando cantano l'inno mi viene la pelle d'oca. Poi ovvio che certe esternazioni hanno rovinato tutto. Mi auguro che i risultati cambino le cose".

L'obiettivo del Bari, nonostante tutto, restano i play-off: "L'obiettivo deve essere quello. Con Ciro ci siamo sentiti venerdì notte fino alle 2 del mattino. Serviva il profilo giusto. Sono state giornate intense ma credo sia stata la scelta migliore".

Interrogato su quale sia stato l'errore più grave di questa stagione: "Probabilmente confermare l'allenatore dello scorso anno, ma solo perché non abbiamo capito che quella finale persa avesse condizionato lui e il gruppo. Mignani ha dato tanto, lo stimo e gli voglio bene. Lui non ha colpe, l'errore è stato nostro".

LDL non si è detto pentito di aver accettato la presidenza del Bari: "Mai, non sarei qui. Nonostante siano stati giorni poco sereni questa mattina mi sono messo  auto all'alba sapendo di dover affrontare difficoltà, ma ci ho dedicato sei anni di vita, rinunciando a tanto. Non può bastare un problema abbastanza grave".

Per una società di calcio è sempre più difficile operare in maniera sostenibile e perseguire risultati sportivi: "È ciò che fa la differenza sulla bravura in questo mestiere. Questo è il nostro approccio. Voglio far quadrare tutti gli aspetti. Ci sono 8 squadre di B che investono come in A. Ci sono fondi e proprietà milionarie, noi non possiamo fare buchi. Abbiamo però una cultura calcistica che ci può portare a scegliere persone valide. Siamo imprenditori privati che investono, pagatori, con zero debiti. Se arriva qualcuno, noi proveremo a portarvi in Serie A. Gli investimenti non sono condizionati dalla multiproprietà".

Sulla cessione di una tra Bari e Napoli: "Sono tutte possibilità, dinamiche che oggi non posso conoscere, è lecito pensare che un giorno ci sia un'occasione venga valutata. Sicuramente ci sono tante aspettative ma tutto quello che abbiamo potuto investire lo abbiamo fatto, anche andando oltre le nostre possibilità".

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