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Economia

Università, rinnovati i contratti dei precari. Ma il Cda frena sulle stabilizzazioni

Sbloccati i fondi messi a disposizione dalla Regione a dicembre: dal 1° aprile i 26 dipendenti tecnicoa-amministrativi potranno tornare al lavoro. Si complica invece la situazione dei 21 stabilizzandi, per i quali è stato deciso un rinnovo dei contratti di soli 60 giorni

Dal 1° aprile potranno tornare al lavoro. Si sblocca finalmente la situazione dei 26 dipendenti tecnico-amministrativi precari dell'Università. Dopo mesi di attesa e di lungaggini burocratiche, con una delibera adottata ieri dal Cda, l'Ateneo ha finalmente disposto l'utilizzo dei fondi messi a disposizione a dicembre dalla Regione per il rinnovo dei contratti, che dureranno fino al prossimo 31 dicembre. Buone notizie sono arrivate anche per il personale tecnico-amministrativo ex-SSIS - 7 i lavoratori su Bari - per i quali è stato disposto il rinnovo dei contratti.

Molto diversa invece la situazione dei 21 stabilizzandi, per i quali l'Università ha disposto un rinnovo dei contratti (in scadenza tra la fine di marzo e l'inizio di aprile) di soli 60 giorni. Il Cda, infatti, ha deciso di attendere la risposta del Dipartimento della Funzione Pubblica, al quale a febbraio l'Università ha chiesto di esprimersi sull'iter di stabilizzazione di questi lavoratori, avviato nel 2008 con la legge Prodi ma mai portato a termine. Il rischio però è che, in attesa di un parere che prevedibilmente richiederà tempi lunghi, i 21 dipendenti restino senza lavoro.

"Le parziali buone notizie sui precari e sui lavoratori ex SSIS vengono guastate da questo clima nei confronti dei colleghi stabilizzandi", commenta Luca De Toma, del Coordinamento Precari Uniba. "Un rinnnovo di 60 giorni è una cosa inaudita, - prosegue - è un maltrattamento verso dei lavoratori che tra l'altro hanno più di dieci anni di servizio. Non solo a queste persone è stata prospettata una stabilizzazione a norma di legge, ma poi nonostante sia l'amministrazione colpevole di non averla conclusa, si colpisce ancora una volta il più debole, il personale tecnico-amministrativo e il precario". "Insieme agli stabilizzandi e a tutti i sindacati - conclude De Toma - stigmatizziamo questa agonia a cui sottopongono i colleghi. Il timore è che questo atteggiamento sia un modo di temporeggiare per colpire ancora una volta il personale tecnico amministrativo".

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