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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cultura Bari Vecchia / Strada Santa Teresa dei Maschi, 26

"Scatti senza volto simbolo della violenza non riconosciuta ai transgender": il progetto fotografico di Alessia Nobile in mostra

L'attivista trans è tra gli artisti chiamati da Miguel Gomez, direttore di Bibart Biennale d’Arte contemporanea, a esporre a Santa Teresa dei Maschi le loro opere nell'esposizione 'Le forme delle emozioni'

"L'invisibilità è anche violenza. Il non guardare, il non vedere una persona transgender significa anche essere indifferenti, non darle una mano, non ascoltarla". Violenza nell'indifferenza che nelle foto di Alessia Nobile si trasforma in volti senza identità, quasi eterei, capaci di lanciare un forte messaggio a pochi giorni dal 'Transgender Day of remembrance', la Giornata del ricordo per le vittime trans che ricorre annualmente il 20 novembre. Nasce così 'Non volti-Amo le spalle', la serie di scatti che la transgender Nobile - da sempre attivista per i diritti della comunità Lgbtqi+ - porta in mostra a partire da questo pomeriggio a Santa Teresa dei maschi, a Bari. "Sono tra le artiste chiamate da Miguel Gomez - ci racconta - direttore di Bibart Biennale d’Arte contemporanea, per la mostra 'Le forme delle Emozioni'. È un'occasione importante perché la mostra rimarrà aperta anche nella Giornata contro la violenza sulle donne, il 25 novembre. Eppure la violenza contro le donne transgender non viene riconosciuta, per di più in una città dove tante mie amiche transgender sono morte suicide". 
Ed è anche per ricordare loro che nasce il progetto fotografico. D'altronde la Nobile non è nuova a iniziative di questo tipo: "Alcuni anni fa avevamo organizzato con don Angelo Cassano una commemorazione durante la messa e  momenti di preghiera proprio per le tante vittime transgender in città. L'ultima è stata la mia amica Ambra, che fu uccisa sul lungomare quattro anni fa".
Perché viene negata la violenza alle donne trans? Un preconcetto legato al pensiero comune, come ricorda l'artista: "Noi siamo bambole di sesso, quindi non potremo mai essere violentate, al massimo se ci concediamo o se qualcuno si avvicina, ma non ha l'importanza. Se qualcuno ci mette una mano addosso non ha importanza. Se invece accade a una donna si parla di di violenza. Quindi il fatto che anche la violenza, per paradosso, non ci venga riconosciuta denota quanto noi siamo invisibili". 

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Invisibili e senza volto, proprio come le protagoniste dei suoi sei scatti in mostra a Santa Teresa dei Maschi, che trasmettono la tristezza e l'angoscia di non essere riconosciute in una società che gli volta le spalle. E non a caso Miguel Gomez ha scelto di affiancare alle sue foto un suo dipinto, intitolato 'Infanzia negata'. Durante la mostra l'artista presenterà anche il suo libro autobiografico 'La bambina invisibile', nel quale racconta il periodo di transizione e l'infanzia segnata dalla consapevolezza di essere nata in un corpo diverso da quello che sentiva come suo. La mostra rimarrà aperta fino al 28 novembre e si potrà visitare dal martedi al sabato ore 10.30 - 13.00 e 16.30 -19.00 e domenica ore 10.30 - 12.30.

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