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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Mola di Bari

Estetista uccisa a Mola, una nuova testimonianza accusa l'ex amante: "Confidò omicidio in carcere"

Si tratta di un detenuto, con il quale Colamonico avrebbe ammesso di aver compiuto il delitto. Le dichiarazioni dell'uomo sono state depositate dalla Procura generale di Bari nel processo di Appello bis a carico del 41enne

Colamonico avrebbe confidato a un detenuto in carcere di aver ucciso l'ex amante Bruna Bovino, l'estetista italo-brasiliana trovata morta nel suo centro di bellezza a Mola il 21 dicembre 2013. Le dichiarazioni dell'uomo, il pregiudicato Domenico Rana, sono contenute nel verbale depositato dalla Procura generale di Bari nel processo di Appello bis a carico del 41enne. A riportare la notizia è l'Ansa.

Un anno fa, la Cassazione aveva annullato con rinvio l'assoluzione dell'imputato, avvenuta nel novembre 2018. Nell'aprile 2014 Colamonico era stato arrestato con l'accusa di omicidio volontario e incendio doloso. Secondo l'accusa, avrebbe appiccato il fuoco per cancellare le prove del delitto, dopo aver ucciso la donna, raggiunta da 20 colpi di forbici e poi strangolata. Parti civili nel processo, rinviato al 4 marzo, sono la madre della vittima, l'ex marito con la figlia minorenne, il padre e le associazioni antiviolenza Safiya Onlus e Giraffa.

L'avvocato Massimo Roberto Chiusolo, co-difensore con Nicola Quaranta di Colamonico, commentando la notizia della nuova testimonianza ha ribadito come tutte le prove, inclusa quest'ultima, appaiano insufficienti. I legali si dicono pronti a "demolire" le dichiarazioni del pentito nella prossima udienza, dimostrandone l'insussistenza.
 

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