Corey Harris in concerto al MuHa-Spazio alle Arti di Terlizzi
Una autentica leggenda vivente del blues sarà protagonista di un attesissimo concerto a Terlizzi, presso il “MuHa – Spazio alle Arti” Venerdì 29 Dicembre 2017. L’americano Corey Harris porterà tutta l’intensità della sua voce e della sua chitarra in un suggestivo live di livello internazionale. Harris, nato a Denver (Colorado) nel 1969, ha dedicato la sua vita al blues, non solo suonandolo ma anche studiandolo approfonditamente per portarne alla luce le origini più antiche provenienti dall’Africa. Tutta la carriera di Corey Harris è un racconto dell’anima più profonda della musica nera e il suo concerto è una esperienza imperdibile perché lascia percepire, dietro ogni nota, la lunga e complessa storia dei neri d’America. La sua abilità nell’unire narrativa e musica fu apprezzata dal regista Martin Scorsese che lo diresse nel documentario “Dal Mali al Mississippi “ (Feel Like Going Home) in cui Harris ripercorreva e ricostruiva, attraverso interviste e incontri musicali, il profondo legame, spesso trascurato, tra Africa e America. Nonostante la passione per il blues delle origini Harris non ha rinunciato a sperimentazioni e influenze anche più ampie e ciò può essere apprezzato nei suoi 17 album e nelle collaborazioni in performance, tour e registrazioni con BB King, Taj Mahal, Buddy Guy, R.L.Burnside, Ali Farka Toure, Dave Matthews Band, Tracy Chapman, Olu Dara.
Il concerto del 29 dicembre si annuncia quindi un viaggio nel blues dalle sue radici alle sue ramificazioni contemporanee. L’incontro terlizzese con Corey Harris non si limiterà al live infatti nel pomeriggio del 29 il musicista terrà un incontro con i musicisti interessati e una lezione interattiva su chitarra e voce nel blues.
Grazie al patrocinio del Comune di Terlizzi sarà possibile assistere gratuitamente al live di Corey Harris infatti, con una scelta innovativa da parte dell’Assessorato alla Cultura diretto dalla dottoressa Chiapparino, la tradizionale programmazione natalizia di Terlizzi ha incluso un artista internazionale.
Corey Harris
— the ultimate blues legend
Il grande pubblico l’ha conosciuto per il suo ruolo protagonista nel film “Mississippi to Mali”, per la serie “The Blues” di Martin Scorsese, dove esplorava il Delta accompagnato da musicisti assai differenti tra loro come Sam Carr e Johnny Shines, Keb Mo’, Willie King e Taj Mahal. Guidato da Scorsese, Harris poi traversava l’oceano per cercare in Mali i legami tra il Blues e la musica Africana, prendendo ad esempio gl’insegnamenti del compianto Otha Turner. Vero Griot Americano, ad Harris si deve riconoscere la volontà d’esplorare senza necessariamente analizzare scientificamente, senza voler ridurre il tutto a mero studio accademico. Ciò nonostante il suo è un Blues colto, che rimanda all’Africa, al Delta ma anche ai odori forti di New Orleans, in una miscela sapiente che solo un musicista illuminato può amalgamare.
Nato a Denver, Colorado, Corey Harris fin da piccolissimo mostra una passione speciale per la musica, ma quando all’età di 12 anni sua madre gli regala una chitarra e lo introduce nel mondo blues di Lightnin’ Hopkins, il blues diviene la sua vera vocazione. Impara a suonare e cantare ascoltando i suoi album preferiti per ore ed ore. Con il passare degli anni arricchisce il proprio patrimonio musicale cantando nel coro della chiesa, imparando a suonare anche altri strumenti come la tromba e il basso tuba. Durante gli anni del liceo costituisce una rock band, per poi dopo il college andarsene in Cameroun nel 1991 dove viene a contatto con le radici della musica nera e il suo modo di suonare la chitarra si arricchisce della musica locale, soprattutto nell’impiegare tecniche quasi percussive e ritmiche di chiara origine indigena. Quando torna negli Stati Uniti si trasferisce nella campagna della Louisiana dove vive insegnando francese ed inglese e diventando un musicista di strada. In pochi anni il suo nome è conosciuto nella zona ed i suoi concerti in college, coffeehouses e clubs si fanno sempre più frequenti. Nel 1994, il produttore Larry Hoffman lo porta in studio per registrare uno dei più belli album di blues tradizionale mai realizzato negli ultimi 10 anni, Between Midnight and Day: la critica accoglie l’album con incredibile entusiasmo, addirittura evocando lo spirito di Robert Johnson, Lightnin’Hopkins e Howlin’ Wolf. Il successo è enorme ed i tour in Usa ed Europa si susseguono fino a portarlo per una serie di concerti anche in Giappone.
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