Negli spazi di 'LoStabile' a Bari la performance finale del laboratorio 'LibertArt, Bellezza e Legalità nel quartiere Libertà'
Se riqualificare uno dei quartieri storici della città di Bari era l’obiettivo primario, il progetto LibertArt - ideato dalla cooperativa sociale Al.i.c.e. Onlus AreArtiEspressive (con la curatela artistica di Tita Tummillo De Palo), e dall’associazione Etnie Onlus - è riuscito pienamente nel suo intento. Per esaltare la bellezza dei dettagli di un quartiere dalla vitalità sempre accesa, oltre al cuore di chi lo abita e allo stupore di chi lo attraversa. Il progetto è finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito dell’avviso pubblico «Bellezza e Legalità per una Puglia libera dalle mafie» (POR Puglia FESR-FSE 2014-2020), in collaborazione con Archimake, Spazio 13, Veloservice, Armata Brancaleone, M e Dintorni Tou.Play, con il patrocinio degli assessorati alla Cultura, all’Istruzione e al Welfare del Comune di Bari.
E adesso si avvia al termine della sua prima edizione con l’evento che si svolgerà giovedì 9 giugno alle 18,30, negli spazi di «LoStabile» a Bari (in via Generale De Bernardis 21, un palazzo in disuso diventato un geniale spazio per laboratori creativi e ospitalità): sarà presentato tutto il progetto alle istituzioni e contestualmente anche i risultati dell’ultimo laboratorio tenuto dall’artista sonoro e multimediale Marco Malasomma, con una live performance. Seguirà un’apericena a cura di Ethnick Cook e Ana Estrela.
La performance finale del laboratorio condotto da Malasomma racchiude e racconta l’esperienza avuta con i giovani partecipanti, all'interno del quarto laboratorio creativo di Libertart. Attraverso esercizi corali sul tempo e lo «spazio sonoro», i ragazzi hanno sviluppato le competenze creative necessarie a ideare e produrre una performance dal vivo. Con l’utilizzo di nuove interfacce e contenuti audio registrati durante le lezioni, gli spettatori assisteranno ad una azione sonora estremamente evocativa e coinvolgente.
Al centro del progetto, dunque, il quartiere «Libertà» di Bari è diventato un teatro naturale nel quale vivere e riscoprire il calore performante delle arti, omaggiando uno dei luoghi più caratteristici del capoluogo pugliese. Costruito agli inizi del '900 per far fronte all’enorme crescita demografica. Se l’arte, nella sua più alta espressione, abbatte barriere, esclude l’emarginazione e allontana le disuguaglianze, i processi di integrazione diventano indispensabili per l’inclusione culturale. Ecco perché LibertArt si è strutturato in quattro laboratori partecipati (partiti ad ottobre 2021), nel quale sono stati coinvolti oltre 30 ragazzi di età compresa tra i 12 e i 17 anni provenienti da diversi quartieri della città. Coniugando il tema della legalità con la riqualificazione emotiva ed estetica degli spazi. Con laboratori sull’illustrazione, fotografia, street art e sulla live performance.