Mafia caporale, Penelope in catene ritorna in scena a Monopoli
Il FESTIVAL DELLE MANI BIANCHE, a Monopoli(Ba) vuole veicolare, attraverso attività artistiche, culturali e ludiche la cultura dell’antimafia e, per riprendere le parole del Giudice Borsellino: “creare un movimento culturale che possa coinvolgere tutti, soprattutto i giovani, e che a tutti possa abituare a sentire il fresco profumo della libertà, in opposizione costante e totale a ogni puzzo di compromesso morale, di indifferenza, di contiguità e quindi anche di complicità.” Un movimento culturale che, come diceva lui, deve rifiutare di trarre dal sistema i benefici che possiamo trarne, anche gli aiuti, i posti di lavoro, le raccomandazioni.
“Mafia Caporale”, della compagnia Suddarte, regia di Giuseppe Pedone, con Roberta Natalini e Claudia Di Palma in scena, audio e luci Emanuele Pedone, nasce dalla lettura del libro d'inchiesta omonimo, redatto dallo scrittore ed etnografo Leonardo Palmisano e pubblicato da Fandango Libri. Il libro racconta una sorta di viaggio dantesco attraverso i differenti aspetti del "caporalato": veri e propri gironi infernali dominati da fenomeni quali la tratta di esseri umani e lo sfruttamento del lavoro, tramite un sistema organizzato dalle mafie con la complicità silenziosa di ampi pezzi del Pubblico e del Privato. Una vera e propria forma di nuovo "schiavismo" mascherato, che svilisce la dignità della persona privandola dei suoi diritti più elementari e che penetra in tutte le regioni del Bel Paese.
Lo spettacolo rispecchia la struttura narrativa di questo viaggio attraverso gli inferi del subumano, dove al posto dei peccatori troviamo le vittime della più subdola crudeltà occidentale. L’intenzione è di mettere il focus sulla condizione femminile: da un lato perché oggi la lotta per l'equità dei sessi è ormai centrale nel dibattito pubblico; dall'altro perché “Mafia Caporale” colpisce le donne con ancor maggiore crudeltà, considerandole oggetti deboli totalmente sottomessi alla sua prepotenza. Da qui la scelta di selezionare quattro storie riguardo figure femminili molto differenti tra loro: quattro provenienze diverse, quattro regioni italiane, quattro classi sociali, quattro sistemi di sfruttamento; ma tutte unite dal dolore e dallo svilimento causati dalla loro condizione. In scena, il duo formato dalla narratrice Roberta Natalini, che vestirà il doppio panno dell'intervistatrice e delle intervistate, sempre accompagnata dalla musica e la voce di Claudia Di Palma.
La scenografia e il disegno luci definiscono il confine tra le due dimensioni sceniche della narrazione: il ring - luogo d'incontro con ciascuna “Penelope” simboleggiante la loro condizione di lotta e prigionia, e intorno ad esso lo spazio dell'informazione, dove la narratrice tesserà quei “fili” che legano ogni storia alle altre. Il pubblico sarà condotto in questa Odissea per accedere ad una nuova e maggiore consapevolezza sul vasto tema del caporalato e del traffico di esseri umani, per riflettere sull’agire di ognuno contro disinformazione e illegalità.
Gli spettacoli e gli incontri si terranno presso lo Spazio 12 in via Eugenio Montale 12/14 PRENOTAZIONI E TICKETS CHIAMANDO AL: 328.6070023
Info Suddarte: suddarte@gmail.com