“Memorie dal sottosuolo”: i segreti della Corato invisibile
Una Corato invisibile agli occhi, nascosta e segreta, mai vista dal pubblico prima d’ora, sarà protagonista, assieme a alle opere di 14 giovani artisti, di “Memorie dal sottosuolo”, il nuovo singolare evento organizzato per il periodo natalizio dall’associazione “Lavorare stanca”, con il patrocinio del comune di Corato e dell’accademia di Belle Arti di Bari.
I sotterranei di Piazza Sedile sono infatti l’insolito luogo scelto per la mostra collettiva; si tratta della sezione di un sistema più ampio di cunicoli e passaggi che attraverso archi e volte collegava sottoterra chiese e monasteri presenti nell’abitato creando una vera e propria città sotto la città, ancora tutta da indagare.
La mostra sarà inaugurata mercoledì 23 dicembre alle ore 19.00, e comprende dipinti, sculture, video e installazioni sul tema della memoria conscia e inconscia, sul legame con il ricordo e lo sgomento. I quattordici artisti coinvolti sono: Katia Addese, Corrado Bove, Linda Capriati, Anna de Francesco, Annamaria Di Lecce, Maurizio di Luzio, Antonio Giovane, Michi Gorizia, Francesca Macina, Giuseppe Magrone, Rosaria Lucia Marrone, Simone Massi, Silvia Morin, Rossella Sblendorio. Entrata in via La Pergola 11. Ingresso gratuito.
A seguire, alle ore 20.30, nel chiostro di palazzo Gioia, concerto dei Damadakà, ensemble napoletana che da anni compie ricerche e studi sulla memoria musicale del meridione. Ad accompagnare l’esibizione ci sarà il live mapping dei Dual Bit, che mescolerà il linguaggio della tradizione con quello dell’arte contemporanea. Anche in questo caso, ingresso libero fino a esaurimento posti.
Originale anche l’iniziativa del 24 dicembre mattina, a partire dalle ore 4.00, dal titolo "La matin de la chiàzz": colazione dei pastori, canti, balli, poesia e teatro di strada, storie attorno al braciere. Si comincia dalle ore 4.30 con il discorso sull'aurora di Donato Laborante, cantore delle Murge, e si prosegue fino a mattina inoltrata con cantastorie, stornelli, tammurriate, danze intorno al fuoco. Previsto inoltre un omaggio a Pasolini e al suo Vangelo secondo Matteo.
“Con questo progetto – ha detto Giuliano Maroccini, ideatore di Memorie dal sottosuolo - vogliamo superare il concetto di tradizione inteso in senso puramente folklorico e rievocativo. Il recupero che auspichiamo riguarda innanzitutto le percezioni: sentire i luoghi, accordarsi al loro respiro e a quello di chi ci ha preceduti. Non è un’operazione archeologica, ma lirica, leopardiana”
“Memorie dal sottosuolo” è organizzata da Lavorare Stanca e Magrone produzioni, con il patrocinio di: Accademia di Belle Arti di Bari – Assessorato alla Cultura del comune di Corato e con il contributo di Pastificio Riscossa - Gruppo Casillo - Bellino srl – Corgom.
La mostra resterà aperta fino al 6 gennaio. Orari di apertura: tutti i giorni dalle 18 alle 21.30, ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura. Nei giorni 24-25 dicembre / 31 dicembre / 1 gennaio / 6 gennaio anche di mattina 10.30 – 12. 30.