A Terlizzi il giorno dei morti e la Sagra della quartcédd: tra liturgia, tradizione e arte
Il giorno dei morti e la Sagra della quartcédd: tra liturgia tradizione arte
Nel calendario tradizionale della comunità terlizzese assume particolare rilievo la celebrazione del 2 novembre, giorno dedicato ai defunti.
Una “festa” da sempre carica di significato e intorno alla quale ci si riunisce nel ricordo di quanti ci hanno lasciato ma che sentiamo vicini nel ricordo.
E vi è un luogo, la bellissima chiesa del Purgatorio e antica sede del Monte del Morti, dedito a pratiche concrete di solidarietà e alle opere di carità e sostegno spirituale e materiale, che, attraverso riti e celebrazioni, presenze simboliche, rievoca storia e storie.
Un contenitore di straordinarie opere di fede e di arte, talvolta sconosciute oppure non adeguatamente valorizzate, ma che costituisce vanto ed orgoglio di Terlizzi e pertanto da apprezzare in tutto lo splendore artistico del suo apparato pittorico e decorativo. Indissolubilmente legata alla ricorrenza novembrina è il tradizionale consumo del “quartino” (un quarto di Chilo) di pane - la quartcédd - farcito di “magro” (nel giorno del morti come nella quaresima e nelle vigilie era bandito il consumo della carne): ricotta “forte” (detta “scquanda” cioè piccante), tonno, acciughe salate.
Dopo le celebrazioni religiose e prima di avviarsi al lavoro dei campi, si consumava, magari accompagnato da un robusto “rosso”, insieme a parenti e amici: era anche attraverso questa agape comunitaria che si rinnovava il ricordo delle persone care.
La tradizione è giunta a noi e continua ancora oggi a rinsaldare i legami tra generazioni e riannodare i fili della nostra storia.