Autismo e intervento precoce: promesse della Asl Ba da quasi un anno
Ė giusto che un bambino autistico di pochi anni di vita non debba essere curato?
È questa la domanda che continua ad angosciare le 45 famiglie di bambini autistici cui proprio medici di strutture pubbliche hanno prescritto trattamenti riabilitativi e che si vedono negata la possibilità di accedervi perché la Asl non autorizza ancora. È ciò nonostante le promesse di chi, pur potendo, si è più volte impegnato e continua a rimandare.
Spieghiamoci meglio
Fa parte di una consapevolezza culturale diffusa tra le famiglie, nella scuola oltre che soprattutto in ambito medico riabilitativo che quanto più precocemente si interviene maggiori sono le possibilità di recupero nelle diffuse situazioni di disturbi dello spettro autistico.
Purtroppo questa speranza di un intervento precoce continua a essere negata da quasi un anno a genitori ormai disperati che vedono trascorrere mesi preziosi di mancati trattamenti per i propri figli: un tempo che non potrà mai più essere restituito a bambini affetti da questa patologia da cui non si guarisce per tutta la vita e che avrebbero tutti i diritti alla salute soprattutto "ora che si può" perché in tenera età.
È difficile spiegare a Chiara ad Alfonso e tanti altri papà e mamme che ci sono problemi amministrativi in Asl, che ci vuole tempo per scrivere e firmare una delibera che autorizzi i trattamenti. Tempo si! ma quanto tempo? E nel frattempo come accettare che mio figlio non parla che il suo allontanarsi dalla realtà si rinforza sempre più. E nel frattempo è quasi passato un anno da quando ci si era impegnati ad affrontare e risolvere il problema.
"Prima si affrontano i problemi e poi si trovano i soldi" è la frase ad effetto di una persona che, potendo e credendoci, ha strappato un applauso commosso di tutte le famiglie col cuore pieno di speranza, che hanno confidato in un intervento immediato delle istituzioni.
Frase che purtroppo gradualmente si è dissolta come in un brutto sogno quando più volte papà e mamme si sono umiliati a supplicare una autorizzazione a chi a servizio della gente e del bisogno, ha continuato invano rassicurare " stiamo lavorando per voi....stiamo facendo tutto il possibile" illudendo chi ormai gradualmente ha iniziato a perdere la fiducia nelle istituzioni e a pensare che i problemi sono solo di chi li vive e che purtroppo le logiche amministrative e le logiche politiche sono a volte distanti dalla sofferenza della gente e dai bisogni.
Come associazione Camminare Oltre le Nuvole, che dando voce a centinaia di famiglie pugliesi provate dalla disabilità dei propri figli, continueremo sia a offrire alle istituzioni la nostra disponibilità con i suggerimenti e la competenza di chi vive in prima linea la sofferenza, sia a denunciare insensibilità e assurdità istituzionali con una passione straordinaria e infaticabile di genitori tanto propositivi quanto incazzati nella denuncia.
Animati da questo spirito chiediamo agli amministratori della ASL di Bari e della Regione:
"Può una logica di tempi amministrativi consentire che aumentino danni alla salute di chi ora è forse solo ora a 3 anni ha tante opportunità di recuperare?"
Continueremo con tutti i mezzi a riproporre questa domanda finché non otterremo risposte risolutive.