San Paolo 'a ferro e fuoco': cassonetti dati alle fiamme
Siamo sempre al San Paolo e alla Associazione "LA VOCE DEL SAN PAOLO" ci arrivano informazioni delle quali non possiamo non segnalare alle istituzioni sia di quartiere che centrali, nella speranza che qualcosa si muova in questa terra di nessuno. Succede che tra la notte di Halloween e ieri notte , una banda di "LANZICHENECCHI" scesi da chissà quale zona del nord, abbia deciso di conquistare il San Paolo facendosi spazio con ferro e fuoco, e con cretinaggine insopportabile hanno dato fuoco a quegli poveri cassonetti per la raccolta della plastica, cartone e umido, i quali essendo di "plastica" e quindi più deboli degli altri, non si sono risparmiati a inveire contro di essi, mettendoli a ferro e fuoco. Questa volta hanno attaccato in due zone diverse del quartiere, non sappiamo di preciso se hanno cominciato da Via Granieri per arrivare in Via Cacudi o viceversa. Sta di fatto che nuovamente la gente non sa dove depositare i proprio rifiuti in cartone, plastica e umido. Ricordiamo come se fosse ieri quando in un consiglio, il Presidente Massimiliano Spizzico, convinto della propria idea che per sconfiggere questi barbari, basterebbe mettere nelle piazza e nei giardini: giostrine nuove, attrezzi per ginnastica, convincere i commercianti ad aprire esercizi commerciali e, sempre secondo lui questi barbari "dovrebbero" emigrare da qualche altra parte. La domanda nasce spontanea, ma le gente dovrebbe frequentare anche di sera tardi o di notte queste zone per tener lontani queste bande? Oppure sarebbe opportuno un sistema di telecamere "che funzionino" in zone strategiche, e anche in zone meno sicure, ma sempre con la condizione che: una volta individuati i barbari. Ad essi o ai loro genitori se minorenni, conferire delle giuste sanzioni e non la solita "pacca sulla spalla" o la famosa parolina: non farlo più la prossima volta. Ormai stanchi di questi continui gesti di puro vandalismo diventati ormai quotidiani. Chiediamo che l'amministrazione municipale e quella centrale possano incontrarsi anche con il prefetto e le forze dell'ordine per lo studio di un piano di fermo di questo stato di inciviltà di pochi che come sempre va a discapito di tantissima gente che lavora e produce e ha diritto a non vivere in uno stato di terrore.
Associazione "LA VOCE DEL SAN PAOLO"