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Lunedì, 29 Aprile 2024

Volantini, fotocopie di codici fiscali e di carte d'identità: i documenti ritrovati in un cassonetto nell'inchiesta per corruzione elettorale

L'indagine della Procura di Bari ha portato oggi a otto arresti, tra cui quello del sindaco di Triggiano e di Sandro Cataldo, marito dell'assessora regionale Maurodinoia e referente del movimento 'Sud al Centro'. A contribuire alle indagini, anche il ritrovamento di materiale e documenti in un bidone della spazzatura a San Giorgio

C'è anche un ritrovamento particolare, definito degli inquirenti "significativo" ai fini delle indagini, tra i 'tasselli' dell'inchiesta per corruzione elettorale della Procura di Bari che ha portato oggi all'arresto (ai domiciliari), tra gli altri, del sindaco di Triggiano Antonio Donatelli e di Alessandro Cataldo, marito dell'assessora regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia e referente del movimento politico 'Sud al centro'. La stessa Anita Maurodinoia, tra gli indagati, si è dimessa.

Si tratta del materiale scoperto dai carabinieri, la sera del 6 ottobre 2021, in un cassonetto stradale di raccolta indifferenziata nel quartiere San Giorgio: frammenti di fotocopie di documenti d’identità, codici fiscali di cittadini triggianesi, un consistente numero fac- simile di schede e volantini di propaganda elettorale (cui si riferiscono le immagini nel video diffuso dai carabinieri).

Secondo le accuse, il presunto sistema messo in atto dagli indagati avrebbe consentito (in occasione delle amministrative del 2020 a Grumo, e di quelle di Triggiano nel 2021 poi), di  "condizionare" le preferenze "anche in cambio di 50 euro per voto e chi accettava l’accordo avrebbe dovuto consegnare copia dei propri documenti d’identità e della scheda elettorale per un preciso conteggio dei voti sezione per sezione. La verifica veniva effettuata nel corso delle operazioni di spoglio dove vari “gregari” degli organizzatori – che stazionavano stabilmente nei pressi delle sezioni loro assegnate – verificavano se le persone si fossero effettivamente recate al voto nonché, all’atto dello spoglio, controllavano l’effettiva corrispondenza dei voti “acquistati”".

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