Sala Prove, All'Ipm Fornelli di Bari tre repliche per lo spettacolo 'Che mondo è, questo'
Tre repliche all’Istituto penitenziario ‘N. Fornelli’ di Bari per Che mondo è, questo, spettacolo della Compagnia Sala Prove in programma dal 5 al 7 dicembre alle ore 20.30. L’appuntamento è sintesi del Sala Prove, progetto di Teatri di Bari che da 25 anni viene curato all’interno del carcere minorile da Lello Tedeschi, portando in scena attori detenuti e non.
Un lavoro che inaugura un nuovo percorso, Teatro Altrove, una piccola scuola di teatro (in) carcere rivolta ai giovani detenuti dell’Istituto e a giovani esterni dai 18 ai 35 anni che intendono approfondire la pratica d’attore.
“Che mondo è, questo… Guardiamoci intorno: precipitiamo. E il problema non è la caduta. E nemmeno l’atterraggio, ormai – racconta Tedeschi - Ma la voragine, profonda e insanabile, che si potrebbe provocare, inghiottendoci tutti. Una voce, dal film Nostalghia di Tarkovskij, ci ha ricordato che forse è tempo di tornare alle basi principali della vita, senza sporcare l’acqua. E allora noi, almeno per rallentare la caduta, ci proviamo”.
Lo spettacolo è interpretato da Vito Campobasso, Daniele Caroli, Biagio De Tommaso, Martina Giannini, David Leone, Giorgia Lobuono, Alessandra Martino, Brian Peralta e Paolo William. Drammaturgia e regia Lello Tedeschi in collaborazione con Piera Del Giudice.
L’evento è a ingresso gratuito, con posti limitati: obbligatoria la prenotazione inviando via mail una copia del documento di identità all’indirizzo mail botteghino@teatrokismet.it entro e non oltre mercoledì 29 novembre.
SCHEDA ARTISTICA
Compagnia della Sala Prove / Teatri di Bari
CHE MONDO È, QUESTO
primo paesaggio
i scena Vito Campobasso, Daniele Caroli, Biagio De Tommaso, Martina Giannini, David Leone, Giorgia Lobuono, Alessandra Martino, Brian Peralta, Paolo William drammaturgia e regia Lello Tedeschi in collaborazione con Piera Del Giudice assistenza tecnica Mirko Catacchio, Gianni Lagioia
Che mondo è, questo… Guardiamoci intorno: precipitiamo. E il problema non è la caduta. E nemmeno l’atterraggio, ormai. Ma la voragine, profonda e insanabile, che si potrebbe provocare, inghiottendoci tutti. Una voce, dal film Nostalghia di Tarkovskij, ci ha ricordato che forse è tempo di tornare alle basi principali della vita, senza sporcare l’acqua. E allora noi, almeno per rallentare la caduta, ci proviamo. Ci proviamo facendo teatro in un carcere minorile, attori detenuti e non. Insieme, abbiamo avviato un processo di ricerca drammaturgica e scenica cominciando a imbastire la scrittura per una messinscena che a quella domanda, e alle altre che ne conseguono, dia vita, presenza, attenzione. Ritrovandoci a comprendere, come ci ricorda quella stessa voce, che le cose grandi finiscono, solo quelle piccole durano. E che basterebbe osservare la natura per capire che la vita è semplice. E che forse bisogna tornare al punto di prima, proprio in quel punto dove abbiamo imboccato la strada sbagliata. E rimettersi in cammino come viandanti, senza una meta prefissata, accettando, come ci segnala Umberto Galimberti, “di vivere nell’incerto, nell’imprevedibile che a ogni passo si presenta lungo l’errare, che non è un camminare in vista di una meta radiosa e neppure un arrestarsi rassegnato e sfiduciato, ma è un restare fedele alla sua avventura ignota promossa proprio dalla perdita del futuro come promessa […] e riaprirlo in modi diversi, recuperando anche il passato per tutto ciò che nel passato è nato e non è germogliato”. È su queste tracce che stiamo alimentando il nostro gioco scenico in Sala Prove, con il contributo drammaturgico di tutti gli attori. Un gioco che si nutre di poesia e ironia, pensiero e divertimento, orientandoci verso una scrittura allo stesso tempo grottesca e lirica che prenderà forma definitiva a giugno del prossimo anno, ma di cui presentiamo e condividiamo volentieri uno studio, il nostro primo paesaggio.
Questo lavoro inaugura un nuovo percorso in Sala Prove: Teatro Altrove. È una piccola scuola di teatro (in) carcere rivolta ai giovani detenuti dell’Istituto e a giovani esterni dai 18 ai 35 anni che intendono approfondire la pratica d’attore. Un percorso di ricerca e produttivo di alta formazione che si innesta nel più ampio progetto Sala Prove, promosso da Teatri di Bari/Teatro Kismet con il contributo del Ministero della Giustizia – Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità, sostenuto inoltre dalla rete nazionale Per aspera ad astra. Come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza, promossa da ACRI, capofila la Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra con la Compagnia della Fortezza di Armando Punzo, in cui condividiamo, con altre quindici carceri italiani, specifiche pratiche teatrali formative e produttive.
Lello Tedeschi
L’evento è a ingresso gratuito, con posti limitati: obbligatoria la prenotazione inviando via mail una copia del documento di identità all’indirizzo mail botteghino@teatrokismet.it entro e non oltre mercoledì 29 novembre.