Nei carteggi con i grandi scrittori del '900, su consiglio di Benedetto Croce, Giovanni Laterza si definì editore di 'roba grave' per indicare la sua volontà protesa esclusivamente alla pubblicazione di opere dal valore significativo per il pensiero dell'epoca e delle generazioni future. L'analisi del grande patrimonio culturale, conservato nell'archivio della celebre casa editrice barese, ha generato due giornate di studi svolte negli atenei di Roma e Bari. Questa mattina, nell'Università del capoluogo pugliese, si è tenuta la seconda parte del seminario dedicato alle opere pubblicate dalla casa editrice fondata nel 1901 da Giuseppe Laterza.

Oltre alle opere pubblicate, la sezione dei documenti depositati dalla casa editrice nell'Archivio di Stato, raccoglie le lettere degli autori a Laterza dal 1901 fino al 1959.

Le missive sono firmate da nomi illustri: da Benedetto Croce, a Giuseppe Prezzolini, da Corrado Alvaro a Pirandello: quest'ultimo fu un autore clamorosamente rifiutato da Laterza agli inizia del XX secolo.