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Sgombero ex Socrate, sit-in di protesta di residenti e 'solidali': "Il Comune garantisca un percorso di autorecupero dell'immobile"

"Operazione che deve vedere l'attiva partecipazione dei residenti, naturalmente retribuita" spiega Fabio Fronterre di Cobas Bari. La richiesta degli occupanti è di 'ufficializzare' la residenza nella struttura dopo 10 anni di occupazione

Un sit-in in corso Vittorio Emanuele con striscioni e bandiere per chiedere a gran voce di 'ufficializzare' la loro residenza nella struttura occupata: è la manifestazione del gruppo di migranti che da ormai un decennio vivono all'interno dell'ex Socrate di Bari. Una questione tornata in auge dopo il temporaneo sgombero seguito al propagarsi di un incendio all'interno della struttura che ospitava il liceo classico. "Tante le manifestazioni di solidarietà arrivate dopo lo sgombero, che fortunatamente si è concluso con con il rientro delle persone che vivono nell'ex Socrate - ricorda Fabio Fronterre di Cobas Bari - Ora chiediamo anche una progettualità di autorecupero con l'attivo aiuto dei residenti della struttura, che hanno competenze edili". E in attesa degli sviluppi dell'incontro tra le delegazione, il prefetto e i rappresentanti dell'amministrazione comunale, ancora in corso in Prefettura, da parte del sindacato e delle associazioni c'è la promessa che si rimarrà vigili: "Da parte nostra c'è un'interlocuzione con l'amministrazione che però fissi questo diritto della comunità rispetto all'immobile - aggiunge Fronterre - anche se rispetto al periodo della Giunta Emiliano notiamo che il dialogo è cessato, anche con l'assessore competente al Welfare, Francesca Bottalico". Tra le istanze presentate al tavolo, c'è anche la ferrea volontà di non dividere la comunità dei residenti dell'ex Socrate, ipotesi emersa in seguito alle proteste degli scorsi giorni. "Dalla comunità è emersa la volontà - conclude - di uscire dalla struttura solo se sarà certificata l'impossibilità di un autorecupero".

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