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Comunali Bari 2014

Comunali, Magnisi: "Appalti a chi decide di assumere disoccupati"

L'idea del candidato sindaco di Identità Popolare, Matteo Magnisi: "Il Comune dovrebbe assegnare gli appalti solo a quelle aziende che decidono di attingere dagli elenchi dell'ufficio di collocamento". "La Cittadella della giustizia? Nell'area della ex raffineria della zona industriale"

Matteo Magnisi, candidato sindaco per Identità Popolare, anche a lei chiediamo di indicarci i punti chiave del suo programma. Partiamo dal commercio. Cosa fare per il rilanciare questo settore economico?

"Gli strumenti per rilanciare il commercio sono diversi e vanno attuati in piena sinergia con il mondo della piccola e media impresa, che da anni rivendica un sostegno concreto per dare sviluppo al nostro territorio. Noi prevediamo diversi strumenti, in primis la definizione di una sorta di periodo franco che permetta agli esercenti locali di poter riprendere fiato slittando i pagamenti dei tributi locali. In seconda battuta, va immaginata la possibilità che il Comune possa far da garante per la concessione di prestiti agevolati. Riteniamo, inoltre, che il Comune debba mettere a  disposizione di chi vuole aprirsi una attività imprenditoriale locali dismessi e inutilizzati. Infine occorre incentivare l’apertura di botteghe artigianali per dare valore ai prodotti tipici della nostra Terra, ricercati e amati in ogni parte del Mondo".

Bari è una città con poco verde. Voi cosa proponete?

"Al netto della realizzazione del Parco Rossani e del Parco che dovrà sorgere sull’area dell’ex Fibronit, progetti per noi considerati strategici sia sotto il profilo ambientale che socio culturale, Bari deve iniziare ad affidare ai cittadini spazi verdi. Va pensato un progetto educativo, adeguatamente finanziato dal Comune, che permetta di consegnare alla cittadinanza la cura di alcune porzioni di verde pubblico. Crediamo che si possa generare un impatto positivo sulla qualità della vita di centinaia di persone, educando i cittadini alla cura del territorio".

Idee per migliorare la mobilità sostenibile?

"Mi permetta di indicare prima lo scempio della pista ciclabile in corso Mazzini, costruita a mio parere con scarso criterio tanto che diversi cittadini la confondono per un marciapiede. Bari dovrebbe mutuare esempi europei, penso a Berlino dove molte strade sono state rese ciclabili semplicemente chiudendole al traffico. In questo modo possiamo evitare di costruire piste per cui occorrono tempi lunghi e investimenti ingenti.  Occorre studiare cosa fanno altrove per innovare la nostra città. Penso anche al biglietto unico per potersi spostare nell’hinterland. Altrove è uno strumento che è entrato a far parte della prassi quotidiana e Bari dovrebbe recepirlo soprattutto in vista della sua identità metropolitana".

Cresce il numero di disoccupati in città. A suo giudizio, cosa può fare il sindaco di una città come Bari?

"Uno degli argomenti chiave del nostro  programma è il welfare. Siamo dell’idea che Bari debba avere un grande assessorato al Welfare, connesso in modo trasversale a tutti gli altri, perché non si può pensare di governare senza assumere il profondo disagio sociale che attraversa ampie porzioni della società barese. Come candidato sindaco propongo che nell’assegnazione degli appalti, il Comune favorisca  quelle aziende che, per la realizzazione delle loro opere, si impegnano ad assumere persone presenti nelle liste dell’ufficio di collocamento. Dobbiamo realizzare un corto circuito virtuoso tra imprese, comune e i cittadini che si trovano in difficoltà. Ovviamente questa è sola una delle proposte che abbiamo in mente, ma occorre comprendere che il dramma della disoccupazione va affrontato mettendo a regime politiche ad hoc, che guardino all’integrazione come chiave di volta per uscire dalla stagnazione economica".

Capitolo sicurezza. In questi giorni qualche malvivente ha dato fuoco ad alcune vetture parcheggiate. L’ultimo episodio a San Pasquale, dove qualche residente ha lanciato l’idea di vigilare dai balconi durante la notte. Qual è il suo giudizio a proposito?

"Siamo contrari alle ronde dei cittadini, ma è ora che si studi un piano per aumentare la vigilanza dei quartieri contrastando la criminalità che ruota attorno al traffico di droga e al pizzo. Un celebre questore disse che a Bari nessuno si ribella perché pagano tutti e pagano poco. Non si può cedere a questo ricatto. I cittadini fanno bene a richiedere più sorveglianza perché non è possibile assistere inermi al ritorno di fenomeni criminosi".

Cittadella della Giustizia, siete favorevoli?

"Siamo favorevoli alla costruzione di un grande villaggio della giustizia nell’area ex raffineria della zona industriale. Si tratta di un luogo degradato, che potrebbe essere messo a valore con la concentrazione degli uffici giudiziari".

Un suo bilancio sul decennio Emiliano?

"In realtà sposterei la riflessione sull’ultimo ventennio di governo che ha caratterizzato Bari. Una città presa di mira da lobby che in parte l’hanno depredata. Noi di Identità popolare vogliamo ricostruire il profilo di una città in cui i protagonisti siano i cittadini".

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