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Botta e risposta tra Pd e Italia Viva, Lacarra replica a Renzi: "Bellanova candidata? C'erano le primarie"

Aparlare è il segretario regionale del Pd, Marco Lacarra, che ha risposto alle dichiarazioni dell'ex premier pronunciate ieri sul palco di un hotel barese durante la serata a sostegno del candidato presidente Ivan Scalfarotto

“È sempre interessante leggere le bizzarre teorie che circolano riguardo alle modalità con cui il centrosinistra avrebbe scelto il suo candidato alla Presidenza della Regione Puglia": a parlare è il segretario regionale del Pd, Marco Lacarra, che ha risposto alle dichiarazioni dell'ex premier Matteo Renzi, ora leader di Italia Viva, pronunciate ieri sul palco di un hotel barese durante la serata a sostegno del candidato presidente Ivan Scalfarotto, affermando che sarebbe stata l'ex ministro Teresa Bellanova la candidata giusta per unire il centrosinistra ed evitare che Pd e Italia Viva corressero separatamente.

"Michele Emiliano risponde Lacarra -  avrebbe potuto essere automaticamente ricandidato dal centrosinistra, dopo la sua prima esperienza da Presidente. Ma non è stato così. Emiliano ha accettato di sottoporsi ancora una volta al test delle primarie. Primarie vere, del centrosinistra. Non del Partito Democratico, come qualcuno prova a raccontare da mesi, insultando così la partecipazione a quel momento di tantissimi cittadini che non appartengono al mondo dei democratici e il lavoro di tanti militanti delle organizzazioni che oggi compongono la coalizione. Già, la coalizione. Se le primarie fossero state solo del Pd, come sarebbe stato possibile costruire in seguito l’imponente coalizione delle 15 sigle che oggi sostiene la ricandidatura di Michele Emiliano?"

"Sono state primarie aperte, come sempre nella storia della primavera pugliese. Qualunque forza del centrosinistra che avesse voluto proporre un candidato avrebbe potuto farlo. Teresa Bellanova che, leggiamo sui giornali, avrebbe stravinto se fosse stata la candidata del centrosinistra, malgrado ripetuti inviti anche da parte mia, ha scelto di non partecipare a quel momento. Ha scelto - dice Lacarra - di non far parte della coalizione del centrosinistra, così come più in generale hanno fatto Italia Viva, +Europa e Azione. Scelta che hanno confermato anche dopo le primarie, rifiutando le numerose sollecitazioni provenienti soprattutto dal mio esecutivo a unirsi al nostro progetto per continuare a cambiare la Puglia. Sono le stesse forze che per anni ci hanno raccontato dell’importanza del non cedere al ricatto dei piccoli partiti, sostenendo la regola aurea secondo cui l’alternativa alla sinistra si chiama destra.  Io continuo a pensarla così: l’alternativa alla sinistra si chiama destra e noi in Puglia lo sappiamo bene."

"Coloro che oggi - rimafrca Lacarra -, dal pulpito di una scelta di campo incomprensibile, si permettono addirittura di dare patenti di appartenenza al percorso della primavera pugliese, mi stupiscono due volte: lavorano per distruggere il lavoro di questi 15 anni, ma al tempo stesso se ne autoproclamano gli eredi. Penso sempre che la Puglia meriti qualcosa di più di questo, ma gli elettori sapranno sicuramente scegliere bene per il futuro della nostra terra".

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