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Domenica, 28 Aprile 2024
Salute

Un test sul respiro per la diagnosi precoce del tumore al colon-retto, la sperimentazione nell'Istituto Giovanni Paolo II di Bari

Le nuove ricerche sono state presentate questa mattina nell'Istituto oncologico del capoluogo pugliese: per effettuare l’analisi si utilizza un macchinario particolare, il campionatore Mistral, che raccoglie ed elabora una sorta di 'impronta' del respiro

La comunità scientifica internazionale è sempre più interessata all'Analisi del Respiro, sia come metodo di diagnosi precoce di alcuni tumori, che per la valutazione e il monitoraggio dello stato di salute della popolazione. Di questo e delle attività del Cerba, Il Centro Regionale di Breath Analysis, ospitato all’interno dell’Istituto Tumori 'Giovanni Paolo II' di Bari, si è parlato nel corso di una giornata di approfondimento che si è tenuta nella sala conferenze della struttura sanitaria. La responsabile scientifica del convegno è Annamaria Catino, oncologa dell'Istituto Tumori 'Giovanni Paolo II'.

"Il Cerba - afferma il Direttore generale dell’Irccs barese Alessandro Delle Donne - istituito con un protocollo d'intesa tra il nostro Istituto, l’Aress e Università degli Studi di Bari, è stata la prima struttura pubblica in Europa a concentrare le proprie attività di ricerca intorno all'analisi dei metaboliti presenti nel respiro, con l'obiettivo di diagnosticare precocemente diversi tumori. Attualmente stiamo conducendo trial clinici sul mesotelioma, sul tumore al polmone e ultima novità quello al colon-retto"

Il test del respiro consente di determinare precocemente le alterazioni metaboliche di natura fisiologica, patologica o legate a esposizione ambientale. Per effettuare l’analisi si utilizza un macchinario particolare, il campionatore Mistral dell’azienda Predict, che raccoglie ed elabora una sorta di 'impronta digitale' del respiro. Tramite un boccaglio monouso, il paziente soffia all’interno del campionatore, che permette la raccolta dell’espirato su una cartuccia e dell’aria circostante su un’altra. Le cartucce vengono inviate in laboratorio per l’analisi e la caratterizzazione dei campioni. Dall’analisi si ottiene questa impronta digitale che racchiude informazioni utili a individuare precocemente 'spie' della presenza di alcune malattie.

In Puglia sempre più pazienti potranno beneficiare della tecnica dell’analisi del respiro per la diagnosi precoce non invasiva delle patologie oncologiche. L’avvio del nuovo studio relativo al tumore al colon-retto vedrà il confronto della metodica sviluppata con quella convenzionale di rilevazione del sangue occulto nelle feci.

"Il nostro centro - spiega il professor Gianluigi De Gennaro, coordinatore del comitato tecnico scientifico del Cerba - è ancora l’unico in grado di mettere clinica e tecnologia insieme, ma la tecnica dell’analisi del respiro è sempre più applicata a livello nazionale e internazionale, dove è oramai presente una comunità di ricercatori in crescita, al punto che sarà preparato un position paper da inviare al ministero della Salute per dare comunicazione sull’evoluzione e sulla maturità di questa tecnologia".
Il Cerba nasce sulla base di pioneristiche ricerche 'made in Puglia' che hanno avuto inizio nel 2010 sul mesotelioma pleurico ed esposizione ad asbesto. Ricerche che, nel 2016, hanno portato alla nascita del progetto Inside the Breath e allo sviluppo di una tecnologia creata ad hoc. Il centro si caratterizza per la trasversalità degli approcci alla Breath Analysis, mettendo insieme ricerca tecnologica e clinica.

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