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Aumento rette Rsa, piovono solleciti di pagamento ai familiari dei pazienti: importi retroattivi e salati

Savino Montaruli, presidente dell'associazione di impegno civico 'Io ci sono', che più di tutti ha affrontato la questione, spera nella pubblicazione ad horas della sentenza del Tar Puglia

Non c'è pace per i familiari dei pazienti delle Rsa, atteso che sono ripartite da alcuni giorni le raccomandate con le quali si invitano le famiglie a provvedere al versamento delle quote di compartecipazione retroattive, che conterrebbero anche gli aumenti delle rette - dal 30 al 50% - come deliberato dalla Regione Puglia. Importi di parecchie migliaia di euro che non possono essere portati nemmeno in detrazione perché riguardano il vitto e alloggio. Ulteriore aggravio economico per i parenti. 

Savino Montaruli, presidente dell'associazione di impegno civico 'Io ci sono', che più di tutti ha affrontato la questione, spera nella pubblicazione ad horas della sentenza del Tar Puglia, dopo la discussione di merito avvenuta lo scorso 23 gennaio in concomitanza della quale venne organizzato un sit-in a Bari con la partecipazione delle delegazioni di familiari degli ospiti delle Rsa.

Montaruli monitora costantemente la situazione avendo agito con il 'Gruppo Operativo Rsa Santa Maria Don Uva-Foggia' a difesa dei soggetti fragili e delle loro famiglie. "Le strutture Rsa stanno inviando le raccomandate con la richiesta di ingenti somme a titolo di arretrati per le rette aumentate nella percentuale di compartecipazione. Un atteggiamento che alimenta la tensione in attesa della sentenza che potrebbe completamente ribaltare la situazione, come da noi auspicato e come opinione fondata, mettendo le Rsa in condizione di dover, invece, rimborsare le somme introitate in eccedenza, come peraltro anche un giudizio precedente aveva stabilito".

Secondo Montaruli sarebbe opportuno che da parte dei responsabili delle strutture ci sia maggiore sensibilità e soprattutto si tenga conto che si è a un passo dalla sentenza che metterà la parola fine a questa vicenda che tiene banco da un anno e mezzo. "Ora che Emiliano ha trionfalisticamente dichiarato su tutti gli organi di informazione che il deficit della Sanità pugliese è stato quasi azzerato, riteniamo opportuno che si riunisca il tavolo di coordinamento regionale per ricercare soluzioni condivise che siano ragionevoli e soprattutto non mettano in difficoltà gli ospiti delle Rsa quindi persone anziane, fragili, con patologie anche gravi e disabili nonché le loro famiglie".

Montaruli conclude: "La pubblicazione della sentenza, quindi, potrebbe aprire scenari completamente nuovi fino all’azzeramento di tutti i provvedimenti, delle determinazioni di Giunta ed altri atti che hanno aumentato la quota di compartecipazione mettendo in difficoltà tantissime famiglie pugliesi”.

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